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Marauders – le prime impressioni
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Marauders – le prime impressioni

Se c’è un gioco che farà senz’altro parlare di sé, specie tra gli appassionati del genere, è Marauders. Hashtag UccidiLootaScappa, Marauders è un cugino minore di “Escape from Tarkov” e avendo fatto io di quest’ultimo la mia ragione di vita (perdoname madre por mi vida loca), era indubbio che prima o poi ci avrei messo sopra le mie manacce da gamer.

È impressionante il fatto che Marauders sia stato concepito e sviluppato da Small Impact Games, un team di quattro persone (avete letto bene: quattro)! Il titolo infatti vanta una complessità di gioco incredibile (anche più di quella del cugino menzionato sopra). Trattasi infatti di una specie di survival hardcore, ma ambientato nello spazio in un setting diesel-punk: avrete dunque il piacere di volare in navi spaziali fatte di lamierino, mentre impugnate armi rimaste al 1940.

 

Come si gioca, dunque? Premesso che sul sito https://www.marauders.game/ sia presente una wiki con diverse informazioni, ve lo spiego in poche parole anche qui: il divertimento consiste nel partire da soli o con una squadra di massimo altre tre persone verso determinate location nello spazio (per il momento sembra che la selezione della mappa sia random) per accumulare risorse, arricchirsi e diventare sempre più resiliente alle avversità che questo universo selvaggio vi tira contro.

Ogni “mappa” è sferica e consiste in un punto centrale di attracco (una miniera, una stazione spaziale, ecc…), diversi asteroidi e ferraglia varia e dei portali di warp che funzionano da punto di estrazione. Si hanno un totale di 25 minuti dall’inizio della partita ed i giocatori partono da dentro la propria nave spaziale che spawnna in un punto casuale ai bordi della mappa. Tale nave può essere guidata completamente in autonomia da una persona (in modalità solo) e se si è in due è anche possibile che una seconda persona prenda controllo delle torrette per fare fuoco verso le navi nemiche. Ebbene si, il primo passo nel gioco consiste in battaglie spaziali!

Ma non finisce qui: ogni nave ha a disposizione degli escape pod, che possono essere utilizzati sia per scappare da una nave ormai in fiamme, sia per abbordare le navi nemiche, sia per fuggire verso il quartier generale (il menu della lobby) attraverso i warp. L’arrembaggio è in effetti molto semplice: ci si avvicina alla nave che si intende abbordare, si preme il tasto apposito, et voilà, prenderete un pochino di danno, ma vi schianterete nella nave nemica penetrandola e dunque apparendo dentro di essa in un punto random. A quel punto si può eliminare la crew nemica a suon di proiettili o, se la nave è deserta, si può riparare (dentro le navi ci sono degli estintori che possono essere usati per estinguere le fiamme al motore) e ripartire per darsela a game, oppure tentare anche l’attracco alla struttura centrale della mappa.

Tale struttura è di solito difesa da mine galleggianti nello spazio e/o torrette cannoneggianti, ma in tutta onestà non mi hanno mai dato filo da torcere. Il vostro obiettivo è guidare la nave spaziale all’hangar di attracco (designato da una superficie gialla), una volta giunti al quale vestirete nuovamente i panni del vostro personaggio (la navicella che stavate guidando sparirà dallo spazio e non sarà più bersagliabile, mentre voi tornerete nelle braghe del marauder) e dovrete scendere nel compartimento stagno per aprirlo e fisicamente entrare nella struttura in cui siete arrivati.

Da qui arriva il bello: queste strutture non sono deserte – dovrete avere a che fare con IA di livelli differenti (membro dell’equipaggio, prigioniero, raider, soldato…) e con giocatori di altre crew approdate anch’esse nello stesso luogo. Uccidere un'altra persona, controllata dal computer o da un essere umano, darà l’occasione di poterne saccheggiare gli averi, tra i quali, se la persona è il capitano di un altro gruppo di giocatori (o anche se gioca da solo), la tessera del capitano. Questa vi permetterà di accedere alla sua nave, purché siate in grado di trovare il compartimento stagno da cui è arrivata.

Se invece sei tra quelli che su Google cliccano su “mi sento fortunato”, puoi sfidare la sorte e cercare di accedere ai punti più centrali della mappa che solitamente nascondono un caveau apribile solamente con una fiamma ossidrica. Cosa c’è dentro al caveau? Tanta robetta interessante ovviamente. Da ricordare è comunque che poi tocca uscire incolumi, tornare al compartimento stagno, prendere la nave e sopravvivere fino al warp.

Ok, siete riusciti a scappare con uno zaino pieno di fucili, rottami e nastri adesivi, e ora? Bene, alla vostra base sarà disponibile una serie di opzioni: potrete commerciare per racimolare qualche soldo con cui poter riparare il vostro equipaggiamento, rottamare gli oggetti per ottenere materiale più “base” e combinare diversi tipi di questi per fabbricare una pletora di roba che va dalle bende per curarsi ad astronavi di livello più alto del catorcio con cui si parte. Lo spazio di stoccaggio del quartier generale non è infinito, quindi una parte non indifferente del gioco consisterà anche nel rigovernare il proprio stash.

Ulteriori obiettivi del gioco sono rappresentati dalle missioni (ce ne sono di “fisse” più un certo numero di giornaliere). Inutile dire che più si procede nel gioco e con le missioni e più si aumenta l’esperienza ergo, come in molteplici altri giochi, in livello. Ogni livello acquisito premia con dei punti abilità, con i quali sbloccare nuovi oggetti da creare e/o dettagli cosmetici.

Esistono infine dei punti-prestigio che sbloccano invece funzioni particolari (ad esempio l’ampliamento dello spazio di stoccaggio o dell’hangar per gestire più navi spaziali) o cosmetiche premium. Non ne sono pienamente sicuro al momento, ma immagino che questi possano essere comprati con valuta reale una volta uscito il gioco.

Niente male per un team così piccolo eh!? …E qui casca l’asino. La grafica è sicuramente non male (molto meglio quella nello spazio che negli ambienti) anche se pecca un po’ di dettaglio, specie ad impostazioni basse (diciamoci la verità, agli fps multiplayer in molti ci giocano con le impostazioni al minimo per quel frame in più), inoltre i modelli e le animazioni dei marauder sono parecchio surreali e non affatto convincenti. Fastidiosissimo l’effetto della rifrazione della luce sulla visiera, inoltre.

I controlli sono poco personalizzabili (perché non permettere il toggle sul tasto di corsa?) e “impacciati”: anche ad impostazioni massime di sensibilità del mouse – prima che mi trolliate, no, non c’ho voglia di cambiare la sensibilità del mouse ad ogni gioco a cui gioco – ruotare la visuale è lento, come d’altronde è lenta la corsa (sembra di andare quasi a rallentatore). In poche parole: muovermi come personaggio in Marauders è la mia fonte di frustrazione più grande.

L’assenza di una grande community è un’altra pecca che spero venga colmata nel breve termine. Non avere a disposizione una risorsa dove poter esaminare le varie mappe in formato di piantina, per esempio, rende il gioco diversi gradi più difficile e definitivamente da mal di stomaco, specie per i nuovi arrivati. Capire cosa si deve fare per le missioni è davvero macchinoso e tutto ciò non fa bene al morale di chi gioca.

Ultimo ma non ultimo, i combattimenti nello spazio sono, per ora, privi di spessore e non danno molte soddisfazioni.

Mi riservo di non dare un voto a Marauders, in primis perché comunque stiamo parlando di un gioco che ancora ha un potenziale inespresso davvero gigantesco, inoltre perché mi darebbe fastidio dare un giudizio mediocre su un “early access” del genere, che per essere il lavoro di quattro teste, è davvero da togliersi il cappello.

 

Autori KotaWorld.it - Clicca per scoprire chi sono

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