Oggi vi porto la recensione di una serie poco conosciuta del palinsesto Netflix: ZOO.
La serie fa il suo debutto in America nel 2015, successivamente in Italia su Rai 4 e si basa sul romanzo omonimo. Purtroppo però ZOO alla terza stagione non ha avuto il seguito sperato e ciò ha portato l’emittente televisiva produttrice a cancellarla.
In tutto questo Netflix cosa c’entra? Ecco l’emittente televisiva ancor prima della messa in onda della prima stagione aveva raggiunto un accordo economico per vendere la serie a Netflix che per contratto doveva attendere la fine della messa in onda in TV per poterla pubblicare nel proprio palinsesto.
Di conseguenza Netflix si è ritrovata ad aver acquistato una serie che non ha un vero e proprio finale.
Ma passiamo alla recensione.
4.5Voto KotaWorld.it7Trama7Interpretazione4Effetti0Finale
ZOO si presenta come una serie ben pensata e prodotta. La trama presenta uno scenario apocalittico nel quale l’intero mondo animale si coalizza per fronteggiare la sua più grande minaccia: l’uomo.
Nel proseguo della serie questo concetto iniziale prende sfaccettature ed evoluzioni diverse che evito di spoilerare.
La CGI (computer-generated imagery) lascia un po’ a desiderare ma almeno inizialmente è poco presente.
Il cast di attori, a me sconosciuti, è proporzionato alla serie, alcuni ben figurano con interpretazioni degne di nota (Mitch e Abraham su tutti) .
Più in generale dopo la prima stagione mi ero ritenuto soddisfatto della scelta perchè anche se con qualche pecca gli episodi sono andati via velocemente suscitando in me abbastanza interesse.
Le problematiche purtroppo, a mio modo di vedere, iniziano dalla seconda stagione e si ingigantiscono alla terza. Quel misto di fantasia/realtà della prima stagione si sfalda del tutto fino a diventare pura fantascienza. La trama prende un evoluzione troppo fantasiosa e di conseguenza porta la produzione a far un uso maggiore della CGI scadente di cui vi parlavo prima che rende il tutto più irreale di un videogame anni 90, sopratutto per quanto riguarda le grafiche e le movenze di alcuni animali. L’unica cosa che resta interessante e che mi ha spinto effettivamente a continuare a seguire la serie è l'evoluzione dei rapporti interpersonali tra i vari protagonisti. Alla terza stagione la trama ha ormai preso il volo "verso l’infinito e oltre" e tutti i difetti si materializzano fin dai primi episodi. Proprio qui a mio avviso c’è stato l’ harakiri della serie. Dopo una seconda stagione di qualità nettamente inferiore alla prima, l’inizio della terza stagione ti fa cadere tutte le speranze riposte sulla serie e sicuramente a suo tempo fece anche cadere l’audience, che portò di conseguenza all’annullamento della stessa. Io per orgoglio nerd ho portato a termine la visione della terza e ultima stagione, anche se non nego che ho avuto in alcuni momenti un po’ di difficoltà nel continuare. Il finale non è un finale, l’ho già detto fin dall’inizio, e questo di sicuro condiziona il mio voto generale.