Wavetale è un gioco platform open world in terza persona incentrato sulla componente narrativa. Dopo le sue 5 ore di gioco, con qualche missione secondaria di contorno, mi ha lasciato con sentimenti contrastanti, tra la bellezza e la fluidità dell'avventura e le fasi di combattimento un po' troppo piatte.
Non perderti nel Gloom
La storia ci viene raccontata attraverso i personaggi che vi prendono parte in maniera graduale, dandoci sempre di più l'idea di cosa stiamo facendo, del perché e di cosa sia accaduto. Inizialmente scopriamo che l'arcipelago di isolette e palafitte in cui siamo è ciò che rimane di una vasta città, "Stranded", che dopo una non ben specificata guerra contro i "Dirty Paws" è stata risucchiata dal mare. Le poche decine di persone rimaste sono così lasciate ad affrontare il "Gloom", una "melassa" nera che si diffonde come una nube e rischia di inghiottire il poco che è rimasto.
A protezione degli insediamenti c'è il faro da cui partiremo, alimentato dai preziosi "Spark", delle unità energetiche, in grado di spazzare via la nube nei dintorni, ma con sempre maggior difficoltà. La protagonista, che vive con la propria nonna nel faro, rappresenterà un punto di svolta per gli abitanti rimasti, in quanto, dopo un'ondata immensa di Gloom, incontrerà un'ombra che vive sott'acqua e che sembra essere a lei legata, permettendole di camminare sull'acqua senza mai sprofondare.
Proseguendo l'esplorazione dell'intera mappa di gioco potremo conoscere personaggi secondari e scovare dei "libri" ben nascosti che amplieranno la nostra conoscenza del mondo in cui siamo.
Cavalca l'onda
Come tutti i platform è il gameplay che dovrebbe trainare l'intera baracca ma, purtroppo, qui abbiamo estremi opposti. I movimenti della protagonista saranno fluidi e ci daranno un senso di libertà appagante, mobilità incrementata da punti di "slancio" in cui ci attaccheremo con il nostro rampino per raggiungere piattaforme sopraelevate o essere letteralmente "sparati" lontano. Gli attacchi invece si divideranno in veloci e pesanti ma il loro valore pratico è quasi nullo.
E si parla di valore nullo dato che tutti i combattimenti che affronterete saranno facilmente vinti da uno spam del tasto attacco leggero. Non temete se vi troverete di fronte ad un solo nemico o a un intero esercito, non potrete perdere: ogni attacco stunnerà il bersaglio e vi toglierà dalla linea di tiro delle altre creature. Una semplicità nel gameplay action un po' troppo accentuata.
E' spontaneo chiedersi a che serva la decina di combo possibili se il più semplice tra essi basterà per portarvi alla vittoria. È un vero peccato che un gioco con un così buon lavoro in tutte le sue componenti, dalla grafica Cell-Shading che fa risplendere ed esalta l'universo marino, alla storia dal giusto ritmo, passando per musiche che ben si sposano con l'atmosfera di Wavetale, non sia riuscito a trasmetterci un vero senso di sfida nel comparto action del suo gameplay, lasciandoci con scontri dimenticabili tra cui anche il boss finale non fa eccezione.
Una leggera camminata sull'acqua
Personalmente ho apprezzato l'aggiunta di qualche missione secondaria, per quanto anch'esse piuttosto facili, che consistevano nel recuperare oggetti lungo il percorso, oppure le 4 sfide di corsa contro il tempo che, ad eccezione dell'ultima, sono fin troppo facili ma aiutano a spezzare il ritmo.
Ragionandoci un po' su, viene da pensare che la semplicità del gameplay sia un elemento voluto dagli sviluppatori per avvicinarsi a un pubblico particolarmente giovane o inesperto, che non cerca un gioco che li metta alla prova bensì un titolo leggero che possa intrattenerli con la sua grafica e le sue melodie. Dico questo perché, considerando quanto gli sviluppatori abbiano dimostrato di saperci fare nel resto, il basso livello di difficoltà stona davvero con le altre componenti di tutto rispetto.
Se tuttavia era questo l'obiettivo, sviluppare un gioco per videogiocatori "neonati", non giustifica l'estrema semplicità. Siamo pieni di esempi, da Spyro a Rachet & Clank, che, per quanto siano indirizzati perlopiù a un pubblico giovane, riescono a intrattenere e mettere alla prova anche giocatori più temprati.
Dolce e Amaro
Wavetale è riuscito a catturarci con il suo stile grafico, la sua storia e la bontà di un gameplay platform ben combinato, per poi deluderci con fasi di combattimento dove l'unica difficoltà è riuscire a cliccare lo stesso tasto per una decina di volte di seguito. Combattimenti che, per quanto approssimativi, non possono in ogni caso farci perdere di vista l'ottima cura del progetto. Rimane assurdo pensare come un titolo che poteva davvero risplendere tra gli indie usciti ultimamente si possa perdere in un bicchier d'acqua per così poco. Questa recensione vuole anche essere una lettera agli sviluppatori, nel desiderio che possano dare un po' più di brio al gameplay e poter così far risplendere appieno la loro opera.
6.3Voto KotaWorld.it7Storia5Gameplay7Grafica