Mala tempora currunt. Specialmente per la nostra penisola italica. Ma se da una parte la #quarantena a causa del #coronavirus vi trattiene in casa e il buon senso vi invita a non uscire se non strettamente necessario, dall’altra il Vostro affezionatissimo tenta di deliziarvi con qualche riga di recensione e, perché no, dovesse mai piacerVi quello che scrivo, magari gli date giù di click a comprare il videogioco di cui sto per parlare. La permanenza in casa Vi sia dunque dolce, con “The suicide of Rachel Foster”. Malgrado il titolo anglico, scrivo questo articolo per un semplice motivo: il gioco è italianissimo e a fronte delle varie testate giornalistiche che ci stanno bombardando di “italiano bricconcello”, vorrei ogni tanto ricordare che anche noi qualche eccellenza la vantiamo. Poi specie se si tratta di videogiochi, una buona produzione è talmente rara da necessitare effettivamente una recensione.
Veniamo dunque ai punti salienti: il gioco non è adatto per gli appassionati degli FPS frenetici, ma piuttosto ai vecchietti come il sottoscritto che si godono le avventure interattive e che giocano a PUBG invece di APEX (che poi non sentite anche voi la nausea ogni volta che pronunciate APEX?). Si tratta infatti di una specie di “walking simulator”, dove l’avventura è ambientata in un hotel abbandonato, in cui la protagonista si viene a trovare durante una tormenta di neve. L’artificio è vecchio come il cucco (“Shining” anyone?), ma malgrado tutto funziona sempre. Beh per non spoilerare alcun dettaglio, mi piacerebbe evitare di parlare della storia, ma piuttosto mi concentrerò su altro. Devo ammettere di aver avuto un paio di brividi mentre giocavo a questo titolo al buio e con le cuffie (i suoni ed i rumori mettono davvero la pelle d’oca) e se l’ambientazione è davvero piacevole, lo sono anche un paio di “twist” nella storia che non mi sarei mai aspettato.
“The suicide of Rachel Foster” NON è un titolo eccellente, a causa del gameplay decisamente corto, della grafica che avrebbe potuto qualcosa di più e dell’interazione con l’ambiente ridotta al minimo, oltre al sistema di camminata/corsa abbastanza frustrante nella sua lentezza. Vale però sicuramente la pena acquistarlo ad un prezzo basso per passare qualche ora di immersione in una buona storia.
Con questo concludo e non mi resta che aspettare che la recensione divenga… #virale
5.7Voto KotaWorld.it5Gameplay7Storia5Grafica