"Se non hanno Dino Crisis, che giochino a Exoprimal". Queste probabilmente sarebbero state le parole di Maria Antonietta d'Asburgo se fosse vissuta nel XXI secolo e avesse fatto la CEO di Capcom invece della regina consorte di Francia. Scherzi a parte, la nuova IP della casa di Osaka, presentata per la prima volta allo State of Play 2022, ha un'identità e una natura completamente diversa essendo uno sparatutto in terza persona PvPvE esclusivamente multiplayer. Certo, qualcuno potrebbe dire che Capcom con Exoprimal stia sondando il terreno per un eventuale ritorno dei dinosauri (ormai estinti anche sul versante videoludico) in pompa magna, ma è meglio non riporre troppe speranze in questa ipotesi. Quel che è certo è che dopo essere diventata (o meglio tornata ad essere) una delle case di sviluppo di maggior qualità negli ultimi anni, con Exoprimal Capcom ha invece fatto storcere il naso a molti, complice il fatto che si, effettivamente a uno sguardo superficiale il titolo può sembrare un accozzaglia assurda di elementi abbastanza trash. Il primo tra gli scettici era il sottoscritto, lo ammetto, ma volete sapere una cosa? Un pochino mi sbagliavo.
Cast away in time
Nonostante, come detto, Exoprimal sia un gioco esclusivamente multiplayer, Capcom è comunque riuscita a inserire un trama che contestualizzi le partite che andremo ad affrontare. La narrazione è affidata a cut-scenes che verranno mostrate dopo un certo numero di partite giocate, mentre alla fine di ogni match sbloccheremo dialoghi e log audio che verranno inseriti in una complessa mappa concettuale che, una volta ricostruita, ci porterà a scoprire il mistero che avvolge il giocatore e il suo equipaggio.
Noi prenderemo infatti il controllo di Ace, un pilota neo-assunto di exocorazze, la principale linea di difesa che l'umanità ha disposto contro le terribili invasioni di dinosauri fuoriusciti da misteriosi portali comparsi in tutto il mondo a partire dal 2040. I piloti sono in grado di muovere questi bestioni corazzati (dei Pacific Rim in miniatura) grazie a un sofisticato sistema di collegamento neurale, che viene costantemente migliorato e reso più efficiente grazie all'esperienza acquisita in combattimento. Per aiutare i piloti a sopravvivere più a lungo in battaglia, l'azienda produttrice delle exocorazze, la Aibius, ha progettato una IA di livello avanzato chiamata Leviathan, con il compito di analizzare i dati di combattimento dei piloti e migliorare l'efficienza in combattimento delle loro tute.
Leviathan è però troppo intelligente per sottostare alle imposizioni degli umani e, ben presto, si ribella, dando vita ai "wargames", dei combattimenti tra piloti e dinosauri che si ripetono all'infinito, impiegati dalla IA in questione per raccogliere dati di combattimento e sviluppare l'exocorazza perfetta. Se tutto questo non fosse già abbastanza strano, aspettate il resto: questi "wargames" (che poi, di fatto, sono le varie partite che andremo a giocare) non sono ambientati nella linea temporale in cui è ambientato il gioco, bensì nel passato, proprio nel 2040. Ace, invece, proviene dal 2043, quando è stato effettivamente assunto dalla Aibius e assegnato alla squadra di pattuglia Hammerheads, assieme al capitano Lorenzo, il tecnico Alders, un'altra pilota di exocorazze Majesty (riferimento a Regina di Dino Crisis? chissà) e infine Sandy, l'assistente androide.
Durante il giro di ricognizione, la navicella su cui viaggiano viene letteralmente risucchiata da un vortice spazio-temporale sull'isola di Bikitoa. La nave risulta essere fortemente danneggiata e, mentre l'equipaggio si dà da fare per ripararla e trovare un modo di fuggire dall'isola, noi, nei panni di Ace, partecipiamo agli wargames, scoprendo, partita dopo partita, una fitta rete di misteri riguardanti Leviathan e la Aibius.
Sebbene la storia non sia un capolavoro della sceneggiatura, fa il suo lavoro per mantenere il giocatore interessato e spingerlo a giocare la sessantina di partite necessarie a giungere ai "titoli di coda". È apprezzabile che Capcom abbia inserito una sorta di campagna in un gioco esclusivamente multiplayer, e probabilmente questo era l'unico modo per farlo, ma abbiamo trovato personalmente che la narrazione resa in questo modo risulti estremamente frammentata e, aggiungendo la complessità delle varie linee temporali e i viaggi nel tempo, perdere il filo è davvero molto facile.
Fossili pericolosamente vivi
Al momento del lancio, Exoprimal presentava una sola modalità di gioco, Dino Survival, che poi altro non è che la "campagna" del titolo. Un recente aggiornamento ha inserito una modalità evento solo per chi avesse già terminato la storia. Perchè si, alla fine è inutile girarci intorno: Exoprimal è impostato come un GaaS, tant'è che Capcom ha già annunciato una roadmap di aggiornamenti e collaborazioni per i mesi a venire. Il fatto è che, per quanto si possa aver fiducia nella volontà del team di supportare il titolo, la quantità di contenuti al lancio, per un titolo venduto a prezzo pieno (con tanto di Battle-Pass a parte, not good Capcom), è sinceramente un po' scarsa.
Detto questo, le partite in Exoprimal durano circa una decina di minuti e vedono due squadre da cinque giocatori l'una cercare di completare determinati obiettivi, imposti da Leviathan, in un tempo inferiore rispetto alla squadra avversaria. Si va dallo sconfiggere ondate di velociraptor che piovono dal cielo al fronteggiare un colossale carnosaurus, andando poi verso sfide ancora più classiche come la difesa di una posizione e la scorta di un convoglio. Questo per quanto riguarda la prima parte della partita. Nella seconda verremo trasferiti in un'altra location dove, a seconda della modalità da noi scelta (PvP o PvE), dovremo completare ulteriori obiettivi con, nel caso della modalità PvP, il costante pericolo che alcuni membri dell'altro team ci attacchino per rallentare i nostri progressi. Questo, in realtà, è possibile anche in modalità PvE, visto che Leviathan potrà gentilmente fornirci la possibilità di trasformarci in un feroce T-Rex o un robusto Triceratopo e venire catapultati nel piano temporale degli avversari per creare scompiglio e distogliere la loro attenzione dall'obiettivo.
Vista l'importanza della componente temporale, non c'è veramente un attimo di tregua e ogni partita è un pacchetto esplosivo di azione e, perchè no, anche di collaborazione: sono infatti presenti tre diverse classi (Assalto, Tank, Supporto) ciascuna con un ruolo ben definito nel cuore della battaglia. Deadeye, per esempio, è un DPS abbastanza "noob-friendly", dotato di abilità molto intuitive e un buon bilanciamento tra output di danni e resistenza; al contrario Zephyr, che ricorda molto i Tenno di Warframe, ha un elevatissimo output di danni ma, essendo una exocorazza esclusivamente melee, deve essere giocato con cautela o rischia di venire facilmente sopraffatto.
Tra i tank spicca Murasame, una corazza palesemente ispirata all'estetica samurai, in grado di deflettere i danni subiti per poi restituirli con gli interessi grazie alla sua enorme katana. Le tute supporto, infine, sono fondamentali per mantenere in salute i compagni evitando che questi vengano messi fuori combattimento. Witch Doctor (riferimento a Dota 2? Oh yaa) applica delle utilissime cure ad area mentre rallenta i dinosauri stordendoli, mentre Nimbus si focalizza su cure singole alternando tra le modalità di fuoco dei suoi revolver per poter essere anche in grado di contribuire a eliminare dinosauri (il tutto mentre pattina leggiadra sui suoi exopattini, la adoro).
Cosa più importante, la scelta di una corazza non è mai definitiva: è infatti possibile cambiare in ogni momento la propria exosuit, per adeguarsi ai continui stravolgimenti del campo di battaglia, un'ottima scelta questa da parte di Capcom, che apre a scenari tattici sempre nuovi garantendo varietà al titolo. Ecco, parlando di varietà, una delle maggiori critiche rivolte a Exoprimal è sicuramente quella della ripetitività dei suoi contenuti. Se da un lato è vero che il titolo tende ad essere, per sua natura, un po' ripetitivo, è però altrettanto vero che avendo pazienza e procedendo nella storia è possibile sbloccare nuove mappe, nuovi dinosauri e anche nuove modalità di gioco, che aprono un modo di possibilità anche in vista di implementazioni future. Il raid in cui tutti e 10 i giocatori del server collaborano per sconfiggere un mostruoso T-Rex geneticamente modificato è un'esperienza superlativa quasi MMO-like.
Sbudellare dinosauri...ma con stile
Il sistema di progressione di Exoprimal prevede un livello base del pilota, che garantisce ricompense ad ogni avanzamento (che avviene abbastanza rapidamente, solitamente un livello a partita), più l'avanzamento del Battle Pass che, per ovvi motivi, avviene più lentamente. Ho già accennato come l'idea di inserire un Battle Pass (business model tipico dei free to play) in un gioco AAA a prezzo pieno non sia di mio gradimento, quindi non mi dilungherò. Inoltre, combattendo con ciascuna exocorazza, accumuleremo punti esperienza anche per questa, sbloccando non solo abbellimenti estetici ma anche e soprattutto moduli di potenziamento alle sue abilità. Oltre ai moduli specifici per ciascuna corazza ne esistono altri generici che vengono sbloccati salendo di livello pilota. La differenza tra una corazza "vanilla" e una full-moddata è game-changing ed è quindi un peccato che, per raggiungere questo status, vada spesa una quantità enorme di valuta di gioco, i Bikcoin.
I Bikcoin possono essere guadagnati solo giocando o tramite le ricompense per l'aumento di livello. Questo è positivo perchè elimina la possibilità del P2W. La quantità di Bikcoin ottenuta giocando, però, è abbastanza limitata e non sufficiente a far crescere il proprio roster di corazze in maniera equilibrata. In più, qualora vi interessi sbloccare anche qualche skin o elemento cosmetico per la vostra exosuit preferita, dovrete affrontare la triste scelta di destinare i vostri pochi Bikcoin sul versante estetico o funzionale. Decisions, decisions...
Tecnicamente parlando
Abbiamo provato Exoprimal sulla seguente configurazione:
AMD Ryzen 7 3700x @ 3.60 GHz
Gigabyte RTX AORUS Master 3080 Ti 12Gb
Corsair Vengeance RGB RT 32GB DDR4 3600MHz
Monitor LG 34GN850 a risoluzione 3440x1440 (21:9)
Il titolo, grazie all'impeccabile RE Engine, gira in maniera estremamente fluida anche quando lo schermo si riempie di docili e svolazzanti Sinornithosaurus. Anche le cut-scenes sono ben realizzate e animate, oltre ad essere supportate da un doppiaggio inglese veramente ben fatto. Lo stesso, purtroppo, non si può dire per la versione italiana, misteriosamente localizzata e doppiata solo a metà.
Il design delle tute è vario e ben realizzato, ma si sa, sui robottoni i giapponesi eccellono. Stessa cosa dicasi per i vari dinosauri presenti nel cast. Peccato per le poche ambientazioni e per la poca interattività con queste, forse l'idea che si voleva dare era quella di trovarsi in una simulazione, ma abbiamo trovato Bikitoa davvero priva di vita (e il fatto che fosse disabitata non c'entra).
In conclusione
Exoprimal è un titolo caciarone, un po' trash si, ma estremamente divertente. Mi ha tenuto compagnia in queste calde giornate estive facendomi spegnere il cervello e rilassandomi mentre centinaia di creature esistite milioni di anni fa venivano dilaniate dai colpi del mio mitragliatore o affettate dalla mia katana gigante. Uno sparatutto in terza persona davvero ben realizzato, facile da apprendere ma con ampi margini per migliorare le proprie prestazioni, sia in solitaria che con un team affiatato. La quantità di contenuti disponibili al lancio, forse un po' limitata, garantisce comunque una trentina di ore di gioco solo per finire la storia, la quale rappresenta un ottimo contorno e incentivo a completare le partite (non che ce ne sia davvero bisogno visto che, se apprezzerete il gameplay loop, le cose potrebbero farsi addicting molto in fretta). È un titolo sicuramene da provare, magari sfruttando la sua presenza sul Game Pass, visto che i 70€ richiesti possono risultare un investimento un po' troppo alto al momento, più sulla fiducia che sull'attuale stato del gioco. C'è chi parlava di fallimento per Capcom, quasi sperandoci, dopo la serie di successi inanellati tra remake e nuovi titoli. Magari Exoprimal non verrà ricordato come Dino Crisis dai posteri, ma è un titolo ben lontano dal poter essere definito un fallimento.
7.8Voto KotaWorld.it7Grafica7.5Gameplay9Ottimizzazione