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Recensione di Asterigos (PC): un progetto che può aspirare alla tripla A
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Recensione di Asterigos (PC): un progetto che può aspirare alla tripla A

Non mi capita spesso di recensire giochi per PC come “Asterigos: Curse of the Stars”, anche perché di solito il mio forte sono i titoli indie, i quali hanno sempre da “raccontare” qualcosa di nuovo e di fresco rispetto al panorama videoludico mainstream, eppure sono rimasto impressionato dal trailer di Asterigos (che da adesso chiameremo così per risparmiare sul “Curse of the Stars”), un action game in terza persona i cui colori pastello ed effetti speciali mi avevano davvero invogliato a dargli una chance. Boy, oh boy, se la chance se l’è meritata.

Partiamo subito col chiarire il titolo di questa recensione: Asterigos è un progetto di Acme Gamestudio, che a ricercarlo su google non offre altri risultati che il titolo di cui stiamo trattando qui. Immagino quindi che sia “the one and only” dello sviluppatore. L’editor invece è TinyBuild, che si occupa anch’esso di giochi principalmente indie come il celeberrimo “Hello Neighbor” o anche di alcuni che abbiamo recensito (Despot´s Game” per citarne uno). Si tratta di titoli principalmente “piccoli”, con poche pretese grafiche (spesso pixellosi) e motori modesti. Qui abbiamo di fronte invece un vero e proprio “giocone” che sembra frutto di uno sviluppo piuttosto complesso sia dal punto di vista grafico, sia da quello del concept meccanico.

Il risultato è un gioco d’azione che non ha niente da invidiare ad un “God of War” e per come la vedo io si piazza in diretta concorrenza di diversi titoli dello stesso calibro. La grafica è ben curata e la scelta artistica del “cartooneggiante” è riuscita alla grande. I personaggi si muovono e gesticolano durante i dialoghi e le cutscenes come se fossero esseri umani e in tutta onestà non mi sarei mai aspettato un livello simile di attenzione al dettaglio (persino l’animazione della morte è davvero notevole). Ho accennato prima a colori pastello ed effetti speciali impressionanti e ci ho letto una forte componente simile a “World of Warcraft”. Non è stata una sorpresa, dunque, scoprire che una parte dei developer di Acme Gamestudio proviene proprio da Blizzard.

Ma che tipo di gioco è Asterigos? Mi devo aspettare un clone di “God of War”? No. Vero è che l’ambientazione prende molto spunto dal mondo di Kratos, infatti siamo di fronte ad una storia ambientata in una pseudo-Grecia antica, dove i nomi dei personaggi, delle fazioni, ecc. suonano come greci o antichi romani e dove i culti e i costumi (e mi riferisco sia alle tradizioni, sia proprio ai vestiti) delle persone danno efficacemente l’illusione di trovarsi in qualche parte tra Sparta e Atene.

Asterigos però strizza l’occhio piuttosto forte verso i giocatori dei vari “Souls”, non ultimo “Elden’s Ring”: il sistema di gioco è infatti molto simile ai vari soulslike con boss duri da abbattere e che cambiano strategia durante il combattimento e checkpoint che ti guariscono ma fanno respawnnare tutti i nemici sconfitti fino a tal momento.

Il sistema di combattimento è piuttosto complesso e a volte macchinoso e soffre della “sindrome da console” (infatti il titolo è disponibile per PC ma anche per Xbox One e Series X/S e per Playstation 4 e 5) per la quale ormai è tradizione che i tasti direzionali del gamepad debbano essere utilizzati in un modo o nell’altro (quickslot – che però tanto quick non è se l’oggetto in questione è un oggetto da lancio, il quale deve essere puntato verso il bersaglio e tirato…). Se però tre dei quattro quickslot a disposizione sono destinati ad oggetti veri e propri, il quarto è adibito alla selezione dell’elemento con cui si infondono le armi.

Tra queste, se ne annoverano ben sette (se non vado errato), non intercambiabili al volo, ma tramite la selezione di quelle attive nella schermata del profilo di Hilda, il personaggio protagonista. Ogni arma prevede due tipi di attacchi e una “tecnica”, il cui modus operandi è diverso da un’arma all’altra: alcune sono più idonee al danno massiccio, altre più alla mobilità o ancora alla difesa. Non solo, ma con ogni arma impugnata si ha la possibilità di eseguire combinazioni di colpi (combo) a seconda di come si premono i tasti ed a seconda delle abilità sbloccate al personaggio.

Le abilità sono un altro mondo di cui potremmo stare a parlare ore. Man mano che si sconfiggono nemici si ottengono punti esperienza con cui si aumenta di livello. Ad ogni aumento di livello si ottengono punti caratteristica con cui aumentare la potenza di attacco, la resistenza (i punti vita) o la rigenerazione della famigerata stamina. Si ottengono inoltre dei punti abilità, da spendere sbloccando stelle di differenti costellazioni. Ogni costellazione prevede in pratica un “cammino” verso la specializzazione per un’arma, ma combinando armi ed abilità si ottiene la possibilità di personalizzare il proprio stile di gioco enorme. Asterigos ha anche una storia che non è nemmeno malaccio e la cui lore è approfondita tramite le possibilità di leggere informazioni in giro per il mondo o di fare gossip bussando persino alle porte di chi è chiuso in casa.

Insomma promosso a mani basse? Nì. Se devo essere onesto ci sono delle cose che non mi sono affatto piaciute: in primis – e questa è una critica che potrei muovere anche a più celebri titoli – la forzatura di un mondo quasi open-world in contesti di storia lineare non mi va mai giù. Spesso ci si perde nei meandri dei dungeon, senza capire a volte dove si debba andare e cosa si debba fare. Ma vabbé forse sono io troppo old school.

Un’altra roba che proprio non riesco a tollerare è che nonostante abbia giocato ad Asterigos al massimo dei dettagli su un computer con una scheda grafica di fascia media, abbia avuto dei fastidiosi stutter durante un’esperienza tutto sommato fluida. Ma non solo! Mi aspetto che al massimo della qualità non si debba assistere ad animazioni di nemici che calano drasticamente di qualità anche a corte distanze. Forse si sarebbero potute sfruttare le ultime tecnologie di Nvidia per far fronte ad eventuali problemi di utilizzo della memoria? D’altro canto non sono sicuro che un lavoro del genere sia una cosa triviale, a maggior ragione se poi si parla di un titolo che vuole essere compatibile con diverse piattaforme più o meno performanti.

Infine la stoccata finale, forse anche un po’ provocatoria: Asterigos vuole essere un Elden Ring con la grafica di World of Warcraft, l’ambientazione di God of War, il sistema di gioco di un Final Fantasy e… Boh, ci mancano solo Call of Duty e Tetris ed il guazzabuglio è completo.

Insomma, vero che per meno di 35€ (prezzo Steam in data odierna) vi portiate a casa forse uno dei pochi giochi con un prezzo adeguato, ma per aspirare alla tripla A c’è bisogno di fare il salto di qualità. Per adesso, di A ne posso dare al massimo due.

7.3Voto KotaWorld.it8Grafica8Gameplay6Ottimizzazione

 

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