Può un semplice elettrodomestico, seppur di un colore discutibile, alterare per sempre la psiche di un uomo? E' quanto succede a Frank in The Fridge is Red, opera indie sviluppata dallo sviluppatore indipendente 5WORD Team e pubblicata da tinyBuild. Questa antologia horror (che poi tanto horror non è) in stile retrò affronta tematiche e traumi molto reali e pragmatici che possono affliggere la vita di ciascuno di noi, suddividendo l'inquietante esperienza in 6 storie diverse, di varia durata. Avremmo difficoltà a dirvi di aver colto un vero e proprio messaggio dopo aver terminato The Fridge is Red nelle circa cinque ore in cui ci ha impegnato, ma faremo del nostro meglio per raccontarvi di cosa si tratta.
Si ok, il frigo è rosso...e allora?
Una cosa è certa: bisogna ammettere che chi ha montato e realizzato il trailer che potete vedere qui sopra ha fatto un ottimo lavoro nel rappresentare alla perfezione ciò che il gioco...non è. Pathos, suspance, paura: in The Fridge is Red non c'è nulla di tutto questo. In ciascuno dei 6 livelli saremo chiamati a vagare per ambientazioni apparentemente mondane ma che si riveleranno poi quasi oniriche, per tentare di risolvere vari enigmi che ci permetteranno di procedere fino alla fine del livello stesso. Si passa da uno scantinato dove il buon vecchio frigorifero proverà a divorarci se distoglieremo lo sguardo per troppo tempo da lui, a uffici di lavoro, passando per ospedali e chiese.
Il gioco affronta tematiche importanti della vita di Frank come la malattia terminale, la perdita di persone care, l'esaurimento dato da una vita lavorativa troppo pressante, il tutto mentre la triste silhouhette del frigo rosso continua a tormentarlo e seguirlo ovunque lui vada, per chissà quale motivo. Una sorta di incubo narrativo in cui ci ritroveremo molto spesso a vagare senza meta in ambientazioni labirintiche, con un distress dato più dall'incapacità di riuscire a trovare una via d'uscita piuttosto che dall'atmosfera inquietante comunque sapientemente realizzata.
Il gameplay
La componente di gameplay puro è sicuramente l'anello debole dell'esperienza di The Fridge is Red. Il titolo sconfina spesso e volentieri vero il walking-simulator, con noi e il protagonista che ci ritroveremo a girare in tondo senza alcuna idea di come far procedere la storia. A questo proposito ha parecchio inciso sul mio gradimento anche il fatto che il gioco, durante il mio playthrough, ha sofferto di un bug molto grave al secondo livello: per qualche motivo, infatti, la mia avventura nel secondo stage iniziava praticamente a metà dello stesso, senza alcuna possibilità di poter proseguire, facendomi perdere una ventina di minuti buona a scervellarmi su come poter proseguire fino a che (benedetto sia internet) ho scoperto che ciò che mi stava succedendo non era previsto. Dopo la mia segnalazione il gioco ha subito prontamente una patch che ha risolto il problema.
Ma bug a parte (ce ne sarebbero ben altri da tirare in ballo), è proprio l'assenza di guida e chiarezza che inficiano pesantemente su un gameplay, che alla lunga diventa oltretutto anche ripetitivo. Perchè va bene la vaghezza sui temi trattati, va bene l'atmosfera onirica e liminale, ma almeno sulla trasparenza e pragmaticità del gameplay non si può transigere. Per la cronaca, se mi costringi a girare in tondo per VENTICINQUE minuti reali per completare un livello, non stai "sperimentando" nuove forme di gameplay, stai semplicemente torturando un povero giocatore.
Tecnicamente parlando
Abbiamo testato The Fridge is Red sulla seguente configurazione:
AMD Ryzen 7 3700x @ 3.60 GHz
Gigabyte RTX AORUS Master 3080 Ti 12Gb
Corsair Vengeance RGB RT 32GB DDR4 3600MHz
Monitor AOC C27G2U/BK 165Hz
Ciò in cui sicuramente il titolo di 5WORD Team eccelle è l'atmosfera: l'impiego di una tecnica low-poly che ricorda molto i tempi di PS1, il filtro VHS a schermo, una palette di colori azzeccata, tutto contribuisce a creare un certo senso di disagio nell'attraversare l'incubo della mente del nostro protagonista. In questo si aggiunge anche una componente audio appena abbozzata, con voice-line riprodotte tramite speech-to-talk modulato e distorto, ma assolutamente in linea con il vibe generale del titolo. Peccato per i parecchi bug riscontrati, come quello già precedentemente citato, o un altro in cui un PNG ci ha bloccato nel proseguimento del capitolo costringendoci a ricominciarlo da capo.
In conclusione
Un concept di horror psicologico interessante quello di The Fridge is Red, che propone in veste horror eventi della vita quotidiana che ciascuno di noi, prima o dopo, si ritroverà ad affrontare. Un obiettivo difficile, che però mostra il coraggio di voler andare oltre alle formule classiche, e ormai anche abbastanza scontate, che pescano ripetutamente nel paranormale. Peccato che il titolo mostri ancora parecchie ingenuità e un certo grado di immaturità nello sviluppare un gameplay coerente e soprattutto che riesca a mantenere alto l'interesse durante tutte le cinque ore che compongono il titolo (che sarebbero anche meno senza alcuni mezzucci impiegati per tirarla per le lunghe). Ci dispiace sempre bocciare studi indipendenti e la loro creatività e voglia di innovare ma, al prezzo attualmente richiesto di 14,99€, non ci sentiamo di consigliarvi The Fridge is Red.
5.2Voto KotaWorld.it6.5Grafica5Gameplay4Ottimizzazione