Ieri, 2 novembre, è stato un giorno peculiare e tragico per i vari venditori del Marketplace di Amazon!
Senza nessun preavviso Amazon ha mandato un avviso ai vari rivenditori di terze parti che non avrebbero più potuto vendere nessun tipo di prodotto Nintendo senza prima aver previa approvazione.
Inizialmente sembrava una strategia di brand gatin deal, un'azione calcolata di mercato online per bloccare il contrabbando di prodotti contraffatti da parte dei venditori. Tuttavia, il giorno seguente Amazon ha mandato un e-mail ai rivenditori, informandoli che il previsto cambio di norme di vendita sia stato un errore. Ciò nonostante, ci sono ancora numerosi venditori afflitti da ciò, come si può notare sul forum (clicca qui) di Amazon Marketplace. Questo però non è il problema più grave che hanno dovuto affrontare i rivenditori Nintendo. Di fatti l’e-mail mandata da Amazon cita questo:
“[…] As part of our ongoing efforts to provide the best possible customer experience, we are implementing approval requirements for Nintendo products.
What does this mean for me?
Effective on 2019-10-31, you will need approval to list the affected products. If you do not obtain approval to sell these products prior to 2019-10-31, your listings for these products will be removed. […].”
“[...]Come parte dei nostri continui sforzi per fornire la migliore esperienza possibile ai clienti, stiamo implementando i requisiti di approvazione per i prodotti Nintendo.
Cosa significa questo per me?
A partire dal 31-10-2019, avrai bisogno dell'approvazione per elencare i prodotti interessati. Se non si ottiene l'approvazione per vendere questi prodotti prima del 31-10-2019, le schede per questi prodotti verranno rimosse[...]”
L’email in questione è arrivata lo stesso giorno in cui è avvenuto il cambio del metodo di vendita, lasciando nessun margine di tempo ai rivenditori per prepararsi. Questa tecnica di mercato era già stata adottata precedentemente da Amazon con i prodotti Apple e altri brand, come per esempio Nike. La strategia di mercato serviva principalmente per togliere dalla piazza i rivenditori online più imponenti, essendo tali marchi usati come oggetti principali di contrabbando di merce contraffatta. Questa volta però a numerosi venditori ufficiali di Nintendo è stato impedito di vendere i loro prodotti, dalla piattaforma americana più lucrativa, senza nessuna adeguata spiegazione e senza spiegare come poter risolvere questo problema.