Lo volete vedere un film bello (anzi, tre film belli), ma bello bello? Cercate la salvezza dalle commedie romantiche propinatevi dalla vostra dolce metà? Andate subito allora a cercarvi il capolavoro supremo: il primo capitolo di “Feast” (2005). Feast non è una trilogia, è un regalo di John Gulager al mondo intero. Un regalo ingombrante dalla forma fallica, incartato con la carta da pacchi del discount e con lo scotch quello brutto marrone. Un regalo il cui biglietto di auguri recita “Sai dove te lo puoi infilare sto pacco, bastardo. Tanti auguri.”. Feast è il cinema ignorante, che Quentin Tarantino deve proprio levarsi e inginocchiarsi a 3000km di distanza in direzione di Gulager, neanche fosse la Mecca. È la trilogia che gronda sangue e liquido seminale e che shakera il tutto con il rum bevuto nei peggiori bar di Caracas. È l’insieme delle scene che avreste sempre voluto vedere in tutti i film d’azione (menzione d’onore a tutti i fighi e alle loro battute da eroi – datemi retta, guardatevelo e saprete di cosa sto parlando) e dei dialoghi talmente cazzuti che appena li sentite, vi mettono incinte le orecchie. Feast è il “Tremors” che avremmo voluto sempre vedere e che lo schermo bacchettone non ha mai trasmesso. Vale la pena guardarlo anche solo per la scena finale della trilogia, che è un tripudio di arte e messicanità. Fatevi trasportare dal ritmo acceso delle sequenze e dalla distorsione delle chitarre della colonna sonora… Sarà un viaggio che non dimenticherete mai.
8.7Voto KotaWorld.it9Trama7Cast10Interpretazione