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The Entropy Centre - La Recensione (PC)
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The Entropy Centre - La Recensione (PC)

Pensa al contrario e trova soluzioni impossibili. Un'avventura in prima persona strabiliante in cui

dovrai risolvere enigmi ingegnosi e complessi riavvolgendo gli oggetti indietro nel tempo.

(Negozio Steam)

 

Ormai fedelmente appassionato di puzzle games [vi rimando alla recensione di Q.U.B.E. 10th Anniversary ] ho testato per voi questo titolo giunto da poco in casa KotaWorld.

Prima di iniziare vi lascio un piccolo spoiler/puzzle innocuo che vi aiuterà a capire se questo titolo fa per voi:

 

ORTEIDNI'LLA ERANOIGAR ID 'AREDEIHC IV OCOIG OTSEUQ

 

Se vi siete arresi o non avete voluto dedicare un attimo alla frase precedente, beh... The Entropy Centre non fa per voi! Proseguiamo invece per chi ha risolto il puzzle e ne vuole sapere di più

 

 

La storia

 

La storia ha fatto fin da subito subito da traino per poter concludere il titolo prima di recensirlo. Un puzzle game con una bella storia h sicuramente una marcia in più e questo è il nostro caso. The Entropy Centre è un laboratorio di ricerca (satellite del pianeta Terra) frequentato da "operatori" che, tramite un particolare strumento, possono riavvolgere la linea temporale, ricostruendo l'ambiente circostante e portando gli oggetti attorno a loro indietro nel tempo.

La Terra ci viene mostrata come se fosse irrimediabilmente destinata ad un orribile sorte. Riuscirà la nostra protagonista Aria a risolvere la situazione?

Al netto di tutta l'esperienza vissuta con questo titolo, mi sento di consigliarvi vivamente di dedicare anima e corpo nel seguire BENE la storia, specialmente tramite la lettura di ogni "appunto" celato negli oltre 70 vecchi computer con schermi a tubo catodico sapientemente sparsi nel mondo di gioco.

Una corretta ed attenta lettura, infatti, vi permetterà di comprendere a pieno la situazione particolarmente surreale in cui vi trovate e fornirà quel piccolo stimolo investigativo che, come nel mio caso, vi concederà di trovare la forza di ultimare i tanti (fin troppi) puzzles, che alla lunga inevitabilmente diventano un po' ripetitivi.

 

 

Il Gameplay

 

Giocato senza alcun problema sia con la tastiera che con il controller, The Entropy Centre presenta circa quindici atti di storia contenenti ciascuno una manciata di puzzles con difficoltà sempre crescente. Tali enigmi, però, diventano molto velocemente monotoni, rischiando di stancare anche chi appassionato del genere.

L'ambientazione ricorda TANTISSIMO la saga di Portal 1 e 2, titolo a cui gli sviluppatori si sono palesemente ispirati, senza però raggiungerne gli stessi livelli di profondità e originalità. Fortunatamente però The Entropy Centre presenta a sua volta diversi aspetti interessanti: primo tra tutti sicuramente l'arma "riavvolgente" che ci permetterà di riavvolgere il tempo di tutti gli oggetti capaci di subire uno spostamento spazio-temporale presenti nel livello.

Risolvere gli enigmi è apparentemente intuitivo: basterà riuscire infatti ad arrivare a sbloccare le porte che portano al livello successivo. Il vero problema sta nel "come".

 

 

Per farlo dovremo spostare cubi, trampolini, cubi con raggio laser a fare da camminamento ed altre chicche che ci permetteranno di attivare pedane diverse, responsabili dell'apertura delle suddette porte.

Considerando quindi che l'arma è capace di SOLO di riavvolgere il tempo, sarà prioritario per noi ragionare all'incontrario. E se all'inizio il tutto sembrerà assolutamente controintuitivo (come è normale che sia) con il passare del tempo e dei livelli, nonostante la difficoltà crescente, vi accorgerete di riuscire a trovare la corretta posizione degli oggetti del livello seguendo la logica di gioco senza grandi problematiche.

Questo ha portato più volte ad una ripetizione tediosa e stancante delle stesse movenze con che si assomigliano fin troppo già circa a metà del gioco. Abbiamo stimato con gli altri ragazzi di KotaWorld che in circa 20-25 ore, senza eccessiva velocità, si possano concludere tutti i livelli.

Nella prima decina di ore (40-50% delle ore totali di gioco calcolate) non c'è praticamente nessuna fase "action" o che dia un briciolo di adrenalina/interazione emotiva con il sistema enigma-puzzle circostante. Ci si trova quindi ad essere felici di aver concluso quel preciso enigma ma senza alcun tipo di reward se non il fisiologico rilascio di dopamina del nostro buon vecchio sistema nervoso centrale.

Sarebbe bastata anche una buona soundtrack di sottofondo ad accompagnarci in questo viaggio, ma, ahimè, forse per non distrarci troppo dai ragionamenti inversi, questa non è presente. Queste pecche sono sicuramente da tenere conto specialmente in quei giocatori che tendono facilmente a stancarsi nel giocare a titoli particolarmente poco "energici" o "stimolanti".

 

 

Anche l'occhio vuole la sua parte

 

Fiore all'occhiello di questo puzzle game è indubbiamente l'aspetto grafico. Textures, ambientazioni, modelli 3D, effetti particellari, animazioni ed effetti PhysX-like mi hanno particolarmente stregato e portato più volte a godermi semplicemente la vista dell'ambiente circostante, tanto da non dare minimamente peso allo svolgimento dell'enigma stesso.

Il ray-tracing è quindi ben visibile e l'ottimizzazione generale non ha mai portato a bug-glitch visibili nell'intero svolgimento del gioco. Non ci sono stati crash o aberrazioni visive tali da essere segnalate e sotto questo particolare ed importante aspetto è possibile arrivare a dire che è stato svolto un grandissimo lavoro di sviluppo. Ricordo infatti che tale gioco è stato realizzato da un singolo sviluppatore appartenente alla Stubby Games di Brighton (UK) a cui vanno i nostri vivi complimenti.

 

 

Concludendo

 

The Entropy Centre è quindi caratterizzato da una grande dualità: da una parte davanti a noi si presenta un SIGNOR puzzle game, che sa essere sufficientemente innovativo ed introduce la meccanica del "riavvolgimento temporale" come strumento valido e bilanciato di risoluzione degli enigmi, il tutto con un feeling costante particolarmente Portal-like che ci ha messo parecchia nostalgia; d'altra parte è impossibile negare la presenza di un'eccessiva monotonia e assenza di un minimo di carica adrenalinica a dare ritmo all'avventura, cosa che solo in poche occasioni si può provare. Piccolo, sano ed ultimo spoiler: ci sono alcuni piccoli puzzle a tempo che definirei quasi platforming davvero ben pensati ma forse troppo poco sfruttati.

Noi tutti di KotaWorld ci sentiamo quindi sicuramente di consigliarne l'acquisto, con il solo suggerimento di giocarlo a piccole dosi ogni giorno, per evitare di annoiarvi facilmente dopo la risoluzione di un paio di puzzle.

 

7.7Voto KotaWorld.it8.5Grafica6.5Gameplay8Ottimizzazione

 

 

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