Ravenlok è un indie action-RPG che largamente richiama, anche se non ufficialmente, il romanzo di Alice nel Paese delle Meraviglie. La sensazione è quella di una rivisitazione dell'opera di Lewis Carrol con Alice che brandisce spade e scudo e si mette a dare mazzate alla Regina di Cuori e ai suoi scagnozzi. Il titolo è uscito lo scorso 4 maggio su PC (in esclusiva su Epic Games Store) e console Xbox, oltre che su Game Pass, ed è stato sviluppato e pubblicato da Cococucumber.
Capitolo I. Nella tana del coniglio
Addentrandoci subito nella storia avremo la nostra giovane protagonista, a cui assegneremo un nome che verrà usato letteralmente tre volte nell'intero gioco, che, seguendo le orecchie di un coniglio in fuga, si addentrerà in un mondo fatato, soggiogato al volere di una Regina malvagia. Il bianco lagomorfo che ci ha attirato in quel mondo ci enuncia subito che ci aspettava, in quanto un'antica profezia, mai specificata, avrebbe annunciato il nostro arrivo, assegnandoci da qui in avanti il nome di Ravenlok. La nostra protagonista, convinta di trovarsi in un sogno, accetterà senza questioni il suo nuovo incarico e una volta impugnata la spada e stretto lo scudo si lancerà senza troppe domande a sconfiggere nemici dal dubbio aspetto.
Capitolo VII. Un Tè di Matti
Nell'addentrarci nell'avventura passeremo attraverso vari mondi, con i loro nemici e personaggi: seppur siano stati tutti ben caratterizzati, avremo con loro non più di uno o due dialoghi. I parallelismi con il romanzo di Alice sono parecchi, oltre al coniglio e la strega di cuori non poteva mancare il "Tea Party", dove uno stravagante amico con un bel cappello vorrà offrirci del buon tè. In generale la storia funziona, nulla da dire, non vi sono lunghi dialoghi inutili e di per sé, trattandosi di un sogno magico, trova senso anche la trama diretta dell'opera. Purtroppo rattristano non poco le appena 4 ore di gameplay sufficienti a vedere i titoli di coda di questa magica avventura.
Capitolo X. La Quadriglia
La grafica è senza dubbio il fiore all'occhiello di questo gioco, che nonostante la produzione indipendente, mette in campo personaggi, mostri, boss fight e paesaggi dall'incredibile nota artistica. Alcuni boss risplendono nel panorama degli RPG, costrutti dettagliati e minacciosi, essi possono sedersi a fianco dei mitici nemici dei capitoli di Final Fantasy, al pari di loro capaci di trasmettere una maestosa potenza. Combattere contro questi mostri infonde soddisfazione, quella gloria nell'affrontare minacce percepite impossibili, in battaglie epiche contro creature temibili.
Se in più aggiungiamo un'ottimizzazione davvero eccellente, ne esce un comparto tecnico-artistico da pieni voti. Il framerate si mantiene stabile ed elevato, con la mia RTX 2060 anche nei combattimenti con più elementi a schermo non sono mai sceso sotto i 120fps.
Capitolo II. Il laghetto di Lacrime
Una grafica esemplare, una storia per quanto lineare godibile si unirà sicuramente ad un gameplay action esaltante giusto?
Giusto?
No, e invece sono lacrime.
Ravenlok si aggiunge allo scaffale dei "poteva essere", insieme al recente Wavetale o anche cambiando genere allo story-telling di Little Orpheus, rappresentano quei giochi in cui la grafica ha voluto sostituirsi al gioco intero. Giochi in cui, nonostante l'ottimo lavoro del team in ambito artistico, sembra esserci una clamorosa amnesia sul fatto che in un gioco alla fine devi giocare, non è fatto solo per essere ammirato. Il voler avvicinare il panorama cinematografico con quello videoludico non doveva essere il creare contenuti che stai là ad osservare muovendoti e basta, ma implicava il prendere le idee di gameplay dell'epoca in cui 8 pixel dovevano farti un personaggio intero e trasporli nell'epoca in cui gli screenshot di gioco confondono fino al punto di convincere che siano reali e farci cadere nella trappola.
Capitolo VIII. Il Croquet della Regina
L'intera avventura di Ravenlok passa sconfiggendo un nemico dopo l'altro, spammando a più non posso il tasto azione. Colpisci, colpisci, colpisci, sconfiggi, scatto al prossimo avversario e via a colpire a ripetizione senza alcuna tregua. I danni che subirete, per quanto elevati, saranno minimi. L'attacco principale con la spada stunnerà i vostri avversari che non potranno così contrattaccare, tranquilli che non potrete neanche essere colpiti ai lati grazie all'incredibile raggio a 360° della spada. Lo scudo iniziale che vi verrà dato è un ottima arma difensiva, che non vi servirà. Di alcuni nemici, se giocherete senza star immobili per qualche minuto, non scoprirete neanche gli attacchi. Bisogna davvero dare un pollice in su al team per le animazioni, in quanto dopo che sono stato fermo, abbandonando di fatto il controller, ho potuto ammirare che in effetti hanno anche delle sequenze d'attacco niente male...
Stesso discorso si applica alle 4 mosse speciali che vi verranno sbloccate, belle e potenti, peccato però che l'attacco principale è già ottimo di suo per seminare distruzione e non essere mai fermati. Poco importa se vi è l'opzione di scelta della difficoltà, essa non farà nient'altro che aumentare la salute dei vostri nemici e aumentare i loro danni, senza nulla togliere al fatto che tanto non avranno modo di completare una singola sequenza d'attacco.
Capitolo IV. Il Coniglio presenta un Conticino
Altra ciabattata da dare al team è quella che sicuramente tutti si aspettano di sentire dopo aver giocato a questo gioco, che senza alcun dubbio gli sviluppatori sapevano che gli sarebbe stata criticata, che se fossi andato da un oracolo e me lo avesse detto avrei voluto i soldi indietro da quanto ovvia fosse stata come critica. La Telecamera.
Dovete infatti sapere che nonostante le boss fight saranno combattute quasi tutte in un terreno circolare, la vostra cara telecamera se ne starà buona buona alle vostre spalle, e quando per evitare il boss infuriato che si scaglierà verso di voi, lo schiverete a lato facendolo passare dietro di voi, perderete completamente il contatto visivo con esso.
Capitolo V. I Consigli di un Bruco
La speranza è che gli sviluppatori comprendano presto i punti di attrito e diano nuova vita al gameplay. Perché a conti fatti tutti gli elementi necessari sono già presenti. Evitare lo stun dei nemici, aumentare il loro tempo d'attacco, renderli vulnerabili o resistenti agli attacchi elementari, fare attacchi non schivabili, introdurre la possibilità di combattere di nuovo contro i boss. Questi sono solo alcuni elementi che mi vengono in mente qui su due piedi, rapidi da introdurre dato che non richiedono particolari modifiche alla forma già confezionata e consegnata.
Capitolo XII. La Deposizione di Alice
Dovendo quindi infine tirare le somme, Ravenlok è un maestoso corvo dagli occhi azzurri che dispiega le ali facendosi ammirare ma che non riesce a decollare. Questo titolo è riuscito ad abbattere il mio spirito, vedere un lavoro così curato rinnegare il suo genere, respingere quell' "Action RPG" che afferma di essere, perso così per meccaniche che ci rendono invincibili. Prendiamo la grafica, prendiamo l'incredibile ottimizzazione, prendiamo i patern di attacco i suoi boss e i suoi personaggi e portiamoli via. Portiamoli via da una spada matta che taglia, affetta e spiuma questo corvo che non riesce a sbattere le ali. Chissà, magari lo Stregatto comparirà alla fine a fare una delle sue magie.
6.5Voto KotaWorld.it9Design6.5Storia4Gameplay