…E tra uno stream e l’altro, il lavoro che dopo le feste di Natale non ti da tregua e le regole anti-Coviddí che non ti danno modo di far altro che panificare e giocare al computer, finalmente eccoci arrivati al momento topico del mese con la recensione di “Morbid the seven acolytes” – o tradotto in italiano: morbido, i sette accòlli – (e per chi non sia romano o non sappia cosa sia un accòllo, consiglio lettura di Zerocalcare, due fumetti dopo pranzo e due dopo cena).
Morbid, che tanto morbido poi non è, è un gioco che non perdona. Il tentativo di Merge Games di creare una variante a metà tra il 2D e l’isometrico (prendete Final Fantasy V e aggiungeteci un pizzico di Diablo I) di Dark Souls è egregiamente riuscito. Purtroppo il sistema NON è originalissimo e se siete avvezzi a Dark Souls, vi renderete subito conto che ci siano diversi punti in comune, uno dei quali sono i save points che consentono di meditare recuperando tutta l’energia persa, contestualmente facendo riapparire tutti i mostri nella mappa. A parte un (bel) po' di frustrazione iniziale con i comandi che dovete spiegarmi per grazia divina che caspita di moda sia quella di catapultare il giocatore davanti ai mostri e non dargli un minimo di “premi F9 per attaccare”, dopo le prime 21 morti finalmente arriverete all’ultima pergamena che chiarisce i settings: “premere Alt+T per camminare a sinistra” e Morbid potrà finalmente assumere le sembianze di un gioco e non di un fottuto test sul vostro sangue freddo. Ammetto che io sia stato per un paio di volte lì lì per disinstallare, ma son lieto di non averlo fatto (e di essere diventato Zen).
L’inventario è strutturato in modo carino (spada E fucile a pompa? Si, grazie!), ma anche qui troviamo delle pecche più che altro dovute al dover ottimizzare il gioco per i controller. Ma basta co sti controller! Spesso giochi che sono assolutamente gioielli vengono rovinati da sistemi di comando schifosi solamente perché devono vendere a chi gioca su consolle. Dunque mentre per protesta ho messo nel microonde la mia Playstation 5, lasciatemi spendere altre due parole sul gioco in sé.
Morbid c’ha il pixxellone. No, che avete capito, zozzoni che non siete altro! La grafica è pixxellata a dargli uno stile retro che non guasta. I colori sono spenti, bui, rendono davvero l’idea di un “horrorpunk lovecraftiano” (definizione trovata su pagina ufficiale) e la musica di sottofondo non è da meno. La desolazione e la morte che troverete andando avanti nei livelli non tradisce assolutamente l’idea degli sviluppatori e nel complesso devo dire che il gioco è un piccolo capolavoro artistico (anche se, ripeto, l’idea non è originale)… e splatter.
I mostri nel gioco sono una sfida difficile e costante. Sarete costretti ad avere un tempismo ottimo nelle schivate, spadate ecc… per non sprecare la vostra stamina e nel contempo salvare il vostro sedere di gamer indie.
Nel complesso, il gioco è consigliabile, ma il vero punto debole è rappresentato dal prezzo di Steam che ad oggi arriva ai 24,99€.
7Voto KotaWorld.it7Grafica7Gameplay7Ottimizzazione