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Enshrouded - La Recensione (Early Access)
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Enshrouded - La Recensione (Early Access)

 

A un mese esatto dal suo debutto in accesso anticipato su Steam, stiamo per condividere con voi le nostre impressioni sul survival cooperativo di Keen Games, Enshrouded. Parlo al plurale perché questa recensione beneficia dei contributi preziosi di Eughenos e GbFonzie, miei compagni di avventura in questa cinquantina di ore trascorse nelle terre di Embervale, grazie alle chiavi fornite gentilmente dal publisher. Siamo rimasti davvero colpiti da questo titolo che si è distinto nettamente in una scena dominata dal fenomeno Palworld (che, tra l'altro, sembra già in declino), riuscendo a superare la soglia dei 2 milioni di copie vendute. Cifrette...

 

Alzati, Flameborn!

 

Enshrouded è un coinvolgente gioco di crafting e sopravvivenza in terza persona, immerso in un vasto e affascinante mondo fantasy chiamato Embervale. Il suo tratto distintivo e caratterizzante è il "Manto", una nebbia magica abitata da sinistri nemici non morti. Questa nebbia mefistofelica avvolge ampie porzioni della mappa, modificandone radicalmente l'aspetto e la traversabilità. Ogni volta che un giocatore vi entra, un timer inizia a scorrere implacabile nella parte superiore dello schermo. Se il tempo si esaurisce, la morte diventa inevitabile.

Il Manto non è soltanto un elemento ambientale, ma una minaccia costante che richiede strategia e pianificazione da parte dei giocatori. Esplorare le sue regioni implica una vigilanza costante e una gestione oculata delle risorse. La sua presenza genera una tensione tangibile, poiché i giocatori devono bilanciare l'esplorazione delle sue zone pericolose con il rischio di non rimanere intrappolati e sopraffatti dalla nebbia. Questo è particolarmente evidente nelle fasi iniziali del gioco, ma purtroppo, avanzando e potenziando le abilità del nostro personaggio, il Manto tende a diventare più un fastidioso inconveniente che una minaccia reale.

 

 

Il Manto rappresenta la diretta manifestazione della corruzione che avvolge il regno di Embervale: un mondo vasto e meticolosamente creato, ricco di punti di interesse unici come rovine, villaggi, città abbandonate e grotte inesplorate. È una bellezza destinata alla rovina, a causa dell'avidità dei nostri antenati per poteri magici sempre più grandiosi e al contempo devastanti. Noi, come Flameborn, siamo gli unici in grado di sopravvivere al terrore del Manto e di ripristinare la bellezza perduta del regno. Pur non offrendo una trama rivoluzionaria, le deboli premesse narrative vengono presto eclissate dal puro e semplice piacere della scoperta e dell'esplorazione.

Il team di Keen Games ha optato per una modalità narrativa fortemente, se non esclusivamente, basata sulla lore, reperibile nei suddetti punti di interesse sotto forma di pagine di diario, appunti o lettere. Questa narrazione frammentata spinge i più curiosi all'esplorazione, nella costante ricerca di nuovi pezzi da aggiungere al puzzle. Tuttavia, può anche risultare facile "perdere il filo", specialmente a causa delle meccaniche che gestiscono la progressione nel gioco, di cui parleremo tra poco.

 

Build Em Up, Break Em Down

 

Il vero e proprio punto di forza di Enshrouded, a nostro avviso, è la meccanica della costruzione, sviluppata attraverso la tecnologia voxel e un motore grafico proprietario. Costruire e migliorare la propria base è essenziale per progredire nel gioco, ma spesso ci si ritrova a erigere edifici semplicemente per il puro piacere di farlo. Le possibilità sono davvero immense, e già molti "architetti digitali" hanno dimostrato le proprie abilità, mettendo in mostra le potenzialità estreme del titolo.

 

 

In questo, Enshrouded si ispira ampiamente a due altri giganti del settore come Minecraft e Valheim, distinguendosi per essere riuscito a semplificare ulteriormente questa meccanica senza però impoverirla o renderla banale. È meraviglioso vedere la propria base crescere e migliorare organicamente, venire popolata da NPC che a loro volta ci offriranno nuovi oggetti o strumenti da craftare, mentre i nostri giardini si riempiono di piante ed alberi rigogliosi.

Tutto ciò di cui abbiamo bisogno sono 5 pietre per costruire un Altare della Fiamma, che costituisce il cuore pulsante di ogni insediamento. Attorno ad esso possiamo sviluppare la nostra base... e sì, è prevista anche la possibilità di creare rifugi sotterranei o castelli sospesi in aria. Migliorando l'Altare, otteniamo bonus alle statistiche del personaggio e incrementiamo il raggio massimo per l'ampiezza della base. Tuttavia, un Altare può essere piazzato (quasi) ovunque, lasciando a voi la scelta del luogo più suggestivo dove stabilirvi.

 

 

Anche le possibilità di terraforming sono incredibili, non solo per rendere pianeggiante la collina dove piazzare la vostra villetta dei sogni, ma anche durante l'esplorazione: il muro di quella miniera è crollato? Scaviamo. Quel pendio è troppo ripido per risalirlo? Scaviamo. Aggirare quel rilievo richiede troppo tempo? Esatto, scaviamo. "Rock and Stone", per citare un altro celebre videogioco.

 

Sistema di progressione zoppicante

 

Come accennato in precedenza, il sistema di progressione, al momento attuale, ci ha fatto storcere un po' il naso. Gli sviluppatori ne sono consapevoli e stanno lavorando per migliorarlo, ma riteniamo importante discuterne per coloro che potrebbero essere interessati all'acquisto in questo momento.

Enshrouded è un titolo giocabile sia in solitaria che in cooperativa, con possibilità di ospitare nella stessa sessione fino a 16 giocatori. La partita può essere ospitata localmente da uno dei giocatori o, come spesso accade quando si gioca in gruppo, è possibile affittare un server per evitare di costringere l'host a mantenere il gioco aperto costantemente per permettere agli altri giocatori di unirsi. Sebbene il personaggio creato (e il suo equipaggiamento) sia condiviso tra i vari server, il progresso nella storia e nelle missioni non lo è. Cosa significa ciò? Vi forniamo un esempio basato sulla nostra esperienza di gioco.

 

 

Se il nostro caro Eughenos, in un pomeriggio piovoso in cui è l'unico a poter giocare, avanza nella trama esplorando la mappa e completando missioni, i poveri GbFonzie e War si ritroveranno con la mappa piena di punti di interesse sbloccati ma mai visitati e avranno ricevuto le ricompense di molte missioni che non hanno effettivamente svolto. La mappa di gioco, purtroppo, non offre molta assistenza in questo senso, poiché non segnala se abbiamo effettivamente visitato un determinato punto di interesse o completato la relativa missione, a meno di una eccezione. In aggiunta, la trama non lineare complica ulteriormente il quadro, rendendo la perdita del filo, come accennato in precedenza, quasi la norma.

Tuttavia, la sensazione di cooperazione nel contribuire con i propri sforzi e il proprio farming alla progressione dell'intero gruppo di amici, anche se magari non si gioca insieme contemporaneamente, è impagabile e riesce a compensare le imperfezioni di cui il gioco, data la sua natura, soffre ancora.

Per quanto riguarda il sistema di levelling, invece, ci è sembrato abbastanza standard: il livello massimo (25) si raggiunge abbastanza facilmente, guadagnando esperienza attraverso il mining e il combattimento... ah, sì, dobbiamo parlare anche del combattimento.

 

Combattimento senza fiato

 

Durante l'esplorazione del mondo di gioco, ci si imbatte spesso in individui poco amichevoli, sia all'interno del Manto che al di fuori. In quel momento, non resta che sguainare la spada o sfoderare la bacchetta. Il combattimento in Enshrouded si riduce all'osso, seguendo lo schema di un generico hack 'n' slash: si può attaccare, parare, lanciare incantesimi o schivare. Le animazioni sono rigide e poco fluide, mentre i nemici tendono ad attaccare senza tregua e in numeri spesso eccessivi. Una volta superato il livello dei nemici, i combattimenti diventano estremamente semplici, ma allo stesso tempo possono diventare borderline impossibili se il loro livello è superiore. Un esempio lampante è stato il primo boss che ho affrontato, capace di uccidermi ripetutamente con un solo colpo, nonostante fossi (teoricamente) il tank del party...

 

 

Non è un caso che, almeno inizialmente, la magia risulti spropositatamente più potente del combattimento corpo a corpo: è sufficiente mantenere una distanza di sicurezza dai nemici per decimarli senza alcun problema. Purtroppo, l'IA non è delle migliori, così come la varietà dei nostri avversari, limitata a poche varianti degli stessi nemici umanoidi, identici per ciascuno dei due biomi disponibili al momento.

Anche la gestione della stamina si rivela essere un problema significativo nell'esperienza di gioco, sia durante i combattimenti che nell'esplorazione. In questo caso, l'ispirazione sembra essere palesemente derivata dai più recenti titoli di The Legend of Zelda, non solo per la modalità di visualizzazione della barra della stamina (un cerchietto verde accanto al personaggio), ma anche per l'estrema scarsità di questa risorsa, che persiste nonostante il livellamento appropriato. Molte morti si verificano perché si esaurisce la stamina durante una scalata o durante una planata con la tuta alare (un altro elemento ispirato palesemente al parapendio di Zelda). Anche il attraversamento delle terre di Embervale risente della nostra costante mancanza di fiato, portandoci a considerare costantemente quanto l'introduzione di cavalcature nel gioco potrebbe migliorare significativamente la qualità dell'esperienza di gioco.

 

Tecnicamente parlando

 

Abbiamo testato Enshrouded sulla seguente configurazione:

 

AMD Ryzen 7 3700x @ 3.60 GHz

Gigabyte RTX AORUS Master 3080 Ti 12Gb

Corsair Vengeance RGB RT 32GB DDR4 3600MHz

Monitor LG 34GN850 a risoluzione 3440x1440 (21:9)

 

Che si stia esplorando territori ignoti o pianificando la base dei propri sogni, ogni dettaglio dello stile artistico di Enshrouded è visivamente mozzafiato, creando un'attrattiva così irresistibile che è facile rimanere incantati nel suo mondo fantasy. Sono rimasto costantemente sbalordito dalla vivacità e dalla vitalità che questo mondo trasmette, soprattutto quando le impostazioni grafiche sono al massimo. È una sensazione che ho sperimentato anche con Valheim, nonostante lo stile artistico totalmente differente. Enshrouded gioca sul classico, con uno stile fantasy abbastanza neutro e pulito, ma riuscito alla perfezione e impreziosito dai numerosi dettagli presenti in ogni edificio, in ogni città, in ogni catacomba.

 

 

Pur essendo in accesso anticipato, il titolo non mi ha dato particolari problemi, escludendo delle prestazioni non proprio esaltanti in alcuni momenti e uno sporadico quanto inspiegabile ritardo nel caricamento delle texture, visto che il gioco è stato installato su un SSD Nvme m.2.

Eccezionale invece il sonoro, con musiche ed effetti ambientali estremamente immersivi...talvolta inquietantemente immersivi.

 

In Conclusione

 

Enshrouded offre un'esperienza di costruzione semplice e profonda grazie a una serie di strumenti intuitivi. Tuttavia, anche per coloro che non sono particolarmente interessati al crafting o alla costruzione, i solidi sistemi RPG del gioco consentono di esplorare il suo vasto mondo aperto per diverse decine di ore. Il sistema di combattimento e movimento avrebbero bisogno di alcune migliorie per raggiungere il loro pieno potenziale, e la trama sicuramente non è delle più originali, ma se Keen Games procederà sul sentiero che ha tracciato finora, non possiamo che fremere per vedere ciò che il futuro di Enshrouded ci riserva.

 

 

 

 

 

Autori KotaWorld.it - Clicca per scoprire chi sono

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