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Deep Rock Galactic: Survivor - La Recensione (Early Access)
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Deep Rock Galactic: Survivor - La Recensione (Early Access)

 

A sei anni dal suo debutto in accesso anticipato, i danesi di Funday Games stanno "espandendo" l'universo di Deep Rock Galactic ideato dai loro connazionali di Ghost Ship Games con uno spin-off semplice ma incredibilmente divertente. Deep Rock Galactic: Survivor è la versione "nanica" di Vampire Survivors, il celebre autoshooter roguelike di qualche anno fa, un vero e proprio orgoglio italiano. Ma riuscirà un gioco ormai iconico nel panorama degli sparatutto in prima persona cooperativi a trasformarsi efficacemente in un autoshooter singleplayer?

Spoiler: assolutamente sì.

 

 

Rock and Stone...ma manca la birra

 

È giunto il momento di fare ritorno su Hoxxes, ma questa volta non avremo compagni nani ad accompagnarci nelle oscure viscere del pianeta. Survivor è attualmente un gioco esclusivamente singleplayer... ma ciò non implica che le cose non possano cambiare in futuro. Con noi ci sarà invece il fedele drone multifunzione Bosco, che per ora funge principalmente da ulteriore bocca di fuoco (anche se non molto efficace).

Una volta scesi dal drop pod, dovremo avventurarci nella mappa alla ricerca di minerali preziosi, essenziali per acquistare potenziamenti temporanei tra un livello e l'altro, o permanenti una volta tornati al menu principale. Prima ho detto che non avremo compagni nani durante le nostre discese, ma ciò non significa che saremo completamente soli: le profondità di Hoxxes sono sempre infestate dagli ormai familiari glifidi famelici che cercheranno di bloccarci la strada e divorarci in ogni modo possibile.

 

 

Per eliminare gli insetti, avremo a disposizione un arsenale composto da più di quaranta armi sbloccabili progressivamente, tutte estremamente divertenti da utilizzare per incendiare, elettrificare o semplicemente fare a brandelli la fauna indigena a piacimento. Il mining, oltre a fornire le preziose risorse menzionate in precedenza, assume in questo titolo un significato strategico aggiuntivo: grazie al nostro piccone potremo infatti creare nuovi percorsi all'interno della mappa, sia per sfuggire a un vicolo cieco imprevisto, sia per creare imboscate dove attirare i "bugs" e falciarli in massa, emulando gli Spartani contro i Persiani alle Termopili.

Gli insetti uccisi lasceranno sul terreno dei cubetti luminosi che garantiranno punti esperienza: ad ogni livello ottenuto, avremo la possibilità di scegliere tra tre differenti upgrade o tre armi differenti (potremo equipaggiarne massimo quattro contemporaneamente). Aumentando il livello di una specifica arma, sbloccheremo miglioramenti specifici utilizzabili nelle run successive.

 

 

Attualmente sono presenti 3 biomi diversi: le Crystalline Caverns, Magma Core e Hollow Bough. Ciascun bioma ha cinque livelli crescenti di difficoltà sbloccabili, che ci porteranno ad affrontare nemici sempre più ostici e boss sempre più colossali. Ogni discesa è divisa in cinque sub-livelli che hanno come obiettivo l'uccisione dei rispettivi boss, fino a giungere al boss finale della discesa che è nientepopodimeno che un letale Dreadnought.

Insomma, i ragazzi di Funday sono riusciti a condensare l'intensità e il divertimento di DRG in un formato più casual friendly e ideale per i lupi solitari...c'è solo un'imperdonabile mancanza: DOVE DIAMINE È LA BIRRA??

 

Cosa ci fanno quattro nani un chilometro sotto terra?

 

Uccidono glifidi disgustosi e si danno da fare con il piccone, ovviamente! Il celebre quartetto di eroi delle miniere è rimasto intatto: saremo introdotti al gioco nei panni dello Scout, il mio adorato main in DRG. Purtroppo, e mi duole dirlo, senza la verticalità tipica delle miniere dell'originale, questa classe perde gran parte del suo fascino legato alla sua mobilità, finendo quasi per essere relegato a un personaggio introduttivo dalle meccaniche basilari. È capace di schivare gli attacchi dei nemici, garantendosi un bonus di velocità di movimento, ma nulla di straordinario.

Giocando un po' con lo Scout si sblocca il Gunner, una vera e propria macchina da guerra contro gli insetti. Grazie alla sua gatling, molti nemici troveranno una fine prematura alla loro digitale vita, ma bisogna fare attenzione alla sua scarsa mobilità, poiché è molto facile essere sopraffatti. Con il Gunner, la peculiare meccanica della ricarica introdotta in Survivor assume ancora più importanza: in questo spin-off non è possibile ricaricare manualmente. Ogni arma ha un tempo di ricarica predefinito che può essere migliorato con i potenziamenti. La gatling del Gunner ha un caricatore immenso ma, durante la ricarica, ci lascia sostanzialmente indifesi per parecchio tempo, ecco perché può essere saggio concentrarsi su una build che riduca al minimo i tempi di ricarica, oppure equipaggiare armi più leggere che ci proteggano durante la ricarica delle "big guns".

 

 

Giunge poi il momento di provare il Driller, la cui peculiarità consiste nell'essere in grado di aprirsi rapidamente dei percorsi nella roccia. Combinata con il potenziamento che garantisce punti EXP per ogni roccia distrutta vi ritroverete a spianare completamente la mappa per livellare, fregandovene totalmente degli insetti.

Infine sbloccherete l'Ingegnere, la classe più tecnica, in grado di ricoprire la mappa di torrette fisse, ma soltanto quando stiamo fermi. Ciò comporta una revisione sostanziale del proprio game-style, riducendo i movimenti al minimo senza però privarsi troppo della necessità di esplorare per collezionare risorse e completare le missioni secondarie.

 

 

Dopo aver giocato una ventina di ore al titolo, posso dire di aver sbloccato la gran parte di ciò che è attualmente disponibile. Si tratta pur sempre di un gioco in accesso anticipato e sta dunque a voi decidere se i 9,99€ richiesti valgano il prezzo del biglietto. Gli sviluppatori hanno comunque già rilasciato una roadmap dei contenuti previsti e, vista la cura e l'attenzione con cui DRG è stato aggiornato nei suoi sei anni di vita, non abbiamo motivo di dubitare che anche questo spin-off verrà arricchito a dovere nei prossimi mesi o anni.

 

Tecnicamente parlando

 

Abbiamo provato Deep Rock Galactic: Survivor sulla seguente configurazione:

 

AMD Ryzen 7 3700x @ 3.60 GHz

Gigabyte RTX AORUS Master 3080 Ti 12Gb

Corsair Vengeance RGB RT 32GB DDR4 3600MHz

Monitor LG 34GN850 a risoluzione 3440x1440 (21:9)

 

Tenendo in considerazione che il titolo è in accesso anticipato possiamo dirci assolutamente soddisfatti dal punto di vista della performance e dell'impatto visivo. Ogni cosa, dal brulicare delle orde di insetti, allo sbriciolarsi dei muri di roccia sotto i colpi del nostro piccone, alla raccolta dei cubetti di EXP garantisce una botta di dopamina senza senso. Il caos completo di elementi a schermo non ha quasi mai messo in difficoltà la nostra build, anche se crediamo che ci siano ancora margini di miglioramento.

 

 

Il comparto sonoro è eccellente, anche nel suo riprendere moltissimi elementi dal gioco originale, un modo per far sentire a casa i veterani e introdurre allo spietato mondo di DRG i novellini.

 

In conclusione

 

Il fatto che Survivor abbia già superato le 500.000 copie vendute non è una sorpresa. Sebbene ancora in accesso anticipato, questo autoshooter mi ha fatto provare le stesse sensazioni provate un paio di anni fa con Vampire Survivors: pura dipendenza. È un bene? È un male? Chi lo sa. Sta di fatto che le attuali tre mappe offrono già una buona varietà, grazie alla diversità nella disposizione delle pareti rocciose e dei pericoli ambientali. Questa combinazione crea un'atmosfera unica per ciascuna mappa, con un livello differenziato di difficoltà. Tuttavia, potrebbe essere vantaggioso considerare l'aggiunta di una maggiore varietà di glifidi e l'introduzione di nuovi biomi in futuro per arricchire ulteriormente l'esperienza di gioco.

 

 

Autori KotaWorld.it - Clicca per scoprire chi sono

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