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Dreamcore - La Recensione (PC)
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Dreamcore - La Recensione (PC)

 

Dreamcore, sviluppato da Montraluz in collaborazione con Tlön Industries, è un gioco psicologico in prima persona che immerge il giocatore in una serie di mondi surreali e labirintici ispirati all’estetica dei liminal spaces e al fenomeno delle Backrooms. Disponibile su PC, PlayStation 5 e Xbox Series al prezzo iniziale di 8,79€, il titolo si distingue per la sua atmosfera unica e la totale assenza di jump scare o entità nemiche, puntando tutto sull’immersione e sul senso di smarrimento. Al momento della nostra prova solo due livelli sono disponibili, altri sono previsti in arrivo come aggiornamenti gratuiti post-lancio.

 

 

Seize your dream and never let go

 

Dreamcore è un’esperienza che abbraccia pienamente l’essenza dei liminal spaces, trasportando il giocatore in mondi surreali e inquietanti. Ogni livello è un gigantesco labirinto, costruito con una precisione quasi ossessiva per ricreare spazi che sembrano familiari e, al contempo, profondamente alienanti. La sensazione di isolamento è palpabile fin dai primi minuti, poiché Dreamcore elimina ogni elemento tipico dei giochi tradizionali: non ci sono nemici da affrontare, battaglie da vincere o obiettivi chiaramente definiti. L’unica vera sfida consiste nell’orientarsi in un universo in cui nulla sembra avere senso, dove ogni passo è un’incognita e ogni svolta può condurre a un vicolo cieco o a una nuova rivelazione.

 

 

Ogni mondo offre un enigma unico da risolvere per trovare l’uscita, ma la vera attrattiva risiede nell’atmosfera. Gli effetti VHS, che simulano il look granuloso delle videocassette degli anni ’80, aggiungono un tocco nostalgico e contribuiscono a creare un’aria di mistero e disagio costante. L’incertezza è il fulcro dell’esperienza: Dreamcore non guida il giocatore, ma lo spinge a esplorare e ad affidarsi al proprio istinto, bilanciando una curiosità compulsiva con la frustrazione di non sapere mai se si sta effettivamente facendo progressi.

Tra i livelli disponibili al lancio, Dreampools rappresenta un viaggio inquietante in un mondo di piscine infinite, dalle superfici candide e sterili, interrotte solo da archi oscuri che sembrano invitare a un ignoto ancora più spaventoso. Man mano che si esplora, il livello conduce a un gigantesco sotterraneo, avvolto in un’atmosfera opprimente, dove l’unica certezza è il suono dei propri passi che rimbombano nel vuoto. Al contrario, Eternal Suburbia trasporta il giocatore in un idillio suburbano anni ’50, con case pastello perfettamente identiche, colline verdi e un’immensa torre dell’acqua che sovrasta il paesaggio. Tuttavia, dietro l’apparente serenità, si cela una trappola mentale: strade e case si ripetono senza fine, trasformando il livello in un labirinto ipnotico dove ogni svolta sembra riportare al punto di partenza. Questa combinazione di paesaggi familiari e distorsione surreale amplifica il senso di smarrimento e disagio, catturando alla perfezione l’essenza dei liminal spaces.

 

 

Nonostante la bellezza e la profondità delle ambientazioni, Dreamcore rischia di non soddisfare tutti i giocatori. Il gameplay, volutamente minimalista, punta tutto sull’atmosfera e sull’esplorazione lenta e meditativa. Questo approccio, se da un lato conquista chi apprezza il senso di mistero e l’immersione totale, dall’altro può risultare monotono per chi cerca un’esperienza più dinamica. Dopo le prime ore, il fascino iniziale di perdersi in questi mondi vasti e intricati può lasciare spazio a una certa ripetitività, soprattutto quando l’esplorazione diventa un semplice vagare senza una meta apparente. Tuttavia, per chi è disposto ad abbracciare la filosofia del gioco e lasciarsi trasportare dal suo ritmo unico, Dreamcore offre un’esperienza profonda e coinvolgente che difficilmente verrà dimenticata.

 

It's all fabricated

 

Realizzato con l’Unreal Engine 5, Dreamcore si distingue per la sua straordinaria qualità visiva e per una cura maniacale dei dettagli. Ogni ambientazione è un piccolo capolavoro di design, capace di trasmettere sensazioni contrastanti di nostalgia e inquietudine. Le mappe sono vaste e labirintiche, immerse in un’atmosfera che evoca ricordi sfocati di luoghi familiari, ma trasfigurati in modi sottilmente disturbanti. L’effetto VHS, con la sua grana tipica delle vecchie videocassette, si combina perfettamente con una palette cromatica che alterna tonalità desaturate e luci al neon. Il risultato è un’estetica che regala al giocatore la sensazione di trovarsi in un sogno, a metà strada tra il reale e il surreale.

 

 

Ogni mappa è arricchita da dettagli che contribuiscono a costruire un senso di presenza e immersione. Gli archi oscuri di Dreampools e le case identiche di Eternal Suburbia sembrano respirare una loro vita sinistra, mentre gli spazi aperti e vuoti accentuano il senso di isolamento. La vastità degli ambienti non è solo visivamente impressionante, ma anche psicologicamente opprimente: ogni passo sembra condurre più lontano da una via d’uscita, alimentando una tensione costante che accompagna il giocatore dall’inizio alla fine.

Tuttavia, questa fedeltà visiva e la meticolosa costruzione delle ambientazioni si accompagnano a un gameplay volutamente lento e minimale, che potrebbe non essere adatto a tutti. Il ritmo riflessivo, che invita il giocatore a esplorare con calma ogni angolo delle mappe, può risultare spoglio e persino monotono per chi cerca un’esperienza più dinamica o interattiva. Non ci sono nemici, eventi improvvisi o interazioni significative a rompere la routine esplorativa, e questo approccio, se da un lato sottolinea la sensazione di trovarsi intrappolati in un sogno inquietante, dall’altro rischia di allontanare chi preferisce una narrazione più tradizionale o una sfida più concreta.

 

 

In conclusione

 

Nonostante alcuni difetti, Dreamcore rappresenta un viaggio psicologico affascinante e coinvolgente, che saprà conquistare chi è disposto a perdersi nel suo mondo onirico e contemplativo. Un titolo consigliato a chi ama le esperienze visive e meditative, ma che potrebbe lasciare insoddisfatti i fan di giochi più orientati all’azione o alla narrazione.

 

7Voto KotaWorld.it6Gameplay8Grafica7Ottimizzazione

 

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