Shueisha Games e Hakababunko portano su Steam e Nintendo Switch un’avventura investigativa con un’anima paranormale: Urban Myth Dissolution Center. Questo titolo single-player, definito come un “psycho-detective mystery adventure”, fonde elementi tipici delle visual novel con il gameplay dei classici punta e clicca degli anni ‘90, il tutto avvolto in una pixel art suggestiva e ricca di atmosfera.
Fin dalle prime battute, il gioco promette di trascinare il giocatore in un universo fatto di leggende urbane, misteri occulti e fenomeni inspiegabili, dove ogni dettaglio potrebbe nascondere una verità inquietante. Il fascino dell’ignoto e il senso di tensione permeano l’intera esperienza, ma il titolo riesce davvero a mantenere alta la suspense e offrire un’avventura avvincente? Scopriamolo insieme.
Tra menzogna e realtà
Il giocatore veste i panni di Azami Fukurai, una giovane detective dotata di un’abilità peculiare: grazie ai suoi occhiali può vedere i pensieri umani e i ricordi legati ai luoghi. Al centro delle sue indagini vi è l’Urban Myth Dissolution Center, un’agenzia specializzata nello studio di fenomeni paranormali. Ad aiutarla nel lavoro ci sono la collega Jasmine, disincantata ma estremamente capace, e il direttore Ayumu Meguriya, un enigmatico psichico costretto sulla sedia a rotelle.
Le missioni di Azami la trascinano in un vortice di misteri sempre più intricati, portandola a indagare su maledizioni ancestrali, anomalie dimensionali e creature ultraterrene che sfidano ogni logica. Ogni caso si presenta come un puzzle avvolto nel mistero, con elementi che mescolano realtà e folklore, lasciando il giocatore in bilico tra spiegazioni razionali e fenomeni inspiegabili. Azami si ritroverà a decifrare simboli esoterici, raccogliere testimonianze da personaggi eccentrici e affrontare situazioni in cui il confine tra il reale e il sovrannaturale si fa sempre più sfumato. Ad aiutarla saranno anche dei misteriosi occhiali, in grado, quando indossati, di garantirle dei poteri psicometrici che le permettono di rilevare le ombre latenti che le persone lasciano come traccia del loro passaggio.
Azami deve muoversi abilmente tra il mondo fisico e quello digitale: da un lato, setaccia scene del crimine alla ricerca di indizi cruciali, analizzando dettagli apparentemente insignificanti che potrebbero rivelare verità sorprendenti; dall’altro, naviga tra social media e forum online, cercando di decifrare il linguaggio criptico delle comunità virtuali, individuare connessioni nascoste e distinguere i depistaggi dalle informazioni realmente utili. Il gioco fa un ottimo lavoro nel mostrare come le leggende urbane possano diffondersi nell’era digitale, alimentate da speculazioni, paura collettiva e fenomeni virali. La narrazione, pur attingendo a un immaginario inquietante, non si limita al soprannaturale: il gioco affronta anche temi attuali e delicati, come il doxxing, lo stalking e il cyberbullismo.
Non manca inoltre una sovrastruttura narrativa che coinvolge un'inquietante rete terroristica online che invoca un "Grande Reset" e che potrebbe tirare le fila di molti dei casi del gioco. Sebbene la storia sia ambiziosa e stratificata, la sua efficacia è talvolta limitata da una scrittura che fatica a mantenere un ritmo costante e coinvolgente, rendendo alcuni momenti meno incisivi di quanto potrebbero essere. La traduzione del gioco è generalmente di buon livello, con una particolare cura nelle sezioni dedicate ai social media, che riescono a catturare l'autenticità del linguaggio online. Tuttavia, alcune sfumature della narrazione sembrano essersi perse nel passaggio all’inglese e, di conseguenza, all’italiano. Nonostante ciò, la localizzazione nella nostra lingua è sorprendentemente presente (ormai non più una cosa scontata, purtroppo) e solida: al netto di qualche inevitabile imperfezione, risulta nel complesso ben realizzata e fedele all'atmosfera originale del gioco.
I want to belive
Le meccaniche di Urban Myth Dissolution Center ruotano attorno a un’esperienza investigativa coinvolgente, dove ogni caso richiede un’attenta analisi degli indizi per svelare i misteri celati dietro le leggende urbane. Il gioco offre una combinazione tra esplorazione sul campo e ricerca digitale, ponendo il giocatore nella posizione di un vero detective del paranormale. Azami può consultare internet per ottenere informazioni, sfruttare la sua psicometria per scoprire dettagli nascosti e collegare gli indizi per formulare ipotesi.
Nonostante queste premesse intriganti, il gameplay presenta alcune criticità. Il livello di sfida è ridotto al minimo, con le indagini che seguono una struttura estremamente guidata. La mancanza di veri e propri enigmi da risolvere penalizza il coinvolgimento e limita il senso di scoperta. I giocatori raramente si trovano a dover risolvere enigmi complessi o a collegare in autonomia gli indizi raccolti, il che limita la sensazione di essere veramente al centro di un’indagine. Molto spesso, le soluzioni vengono suggerite o addirittura fornite direttamente attraverso i dialoghi, rendendo l’esperienza più simile a una visual novel interattiva che a un vero gioco investigativo.
Un ulteriore aspetto che incide sul coinvolgimento è il ritmo narrativo, che in alcuni momenti risulta appesantito dalla ripetizione eccessiva delle informazioni da parte dei personaggi. Inoltre, la mancanza di una vera libertà investigativa si fa sentire: il giocatore raramente ha la possibilità di deviare dal percorso prestabilito o di sperimentare con le proprie deduzioni. Questo limita l’elemento di sfida e rischia di rendere alcune sezioni ripetitive, soprattutto per chi è abituato a titoli investigativi più profondi. Questo rallenta il progredire delle indagini e rischia di rendere alcuni momenti meno incisivi di quanto potrebbero essere, spezzando la tensione che un titolo di questo genere dovrebbe mantenere alta. Tuttavia, il gioco riesce comunque a coinvolgere grazie a una grande attenzione ai dettagli e a una costruzione delle atmosfere decisamente riuscita.
L'uso della psicometria aggiunge un elemento di fascino all'esperienza, permettendo ai giocatori di percepire realtà nascoste e approfondire la narrazione attraverso uno strumento che rende l'esplorazione più intrigante. Se il gameplay avesse lasciato più spazio alla libertà investigativa, con una maggiore possibilità di interpretazione degli indizi e di formulazione delle proprie deduzioni, il risultato finale sarebbe stato molto più coinvolgente. In ogni caso, anche se il titolo non raggiunge le vette dei grandi giochi investigativi, riesce comunque a creare un’esperienza affascinante, soprattutto per chi ama le storie ricche di mistero e paranormale.
Atmosfera e stile: FABULOUS
Uno degli elementi più distintivi di Urban Myth Dissolution Center è senza dubbio il suo comparto tecnico, in particolare l'incredibile pixel art, curata nei minimi dettagli, che non solo arricchisce l’esperienza visiva ma contribuisce a immergere il giocatore in un mondo fatto di mistero e inquietudine. Il gioco adotta una palette cromatica volutamente limitata, con tonalità di blu che creano un senso di inquietudine, intervallate da sporadici tocchi di rosso per enfatizzare i momenti di tensione. La scelta di utilizzare angolazioni ispirate all’horror e sfocature selettive amplifica ulteriormente il senso di mistero, rendendo l'esperienza visiva ancora più coinvolgente e in grado di generare un senso di disagio nei momenti chiave. Questo stile artistico, unito all'uso sapiente di ombre e luci, contribuisce a creare una tensione costante che accompagna il giocatore per tutta la durata dell’avventura. Anche i ritratti dei personaggi, seppur stilizzati, riescono comunquea essere estremamente espressivi e ricchi di dettagli, riuscendo a trasmettere emozioni con pochi tratti ben calibrati.
In conclusione
Urban Myth Dissolution Center è un’esperienza intrigante per gli appassionati di visual novel e investigazioni paranormali, ma meno adatta a chi cerca un vero gioco investigativo con enigmi complessi. La sua forza risiede nell’ambientazione e nello stile artistico, che lo rendono un titolo affascinante e capace di immergere il giocatore in un’atmosfera unica. Tuttavia, la linearità e la semplicità del gameplay potrebbero non soddisfare chi è alla ricerca di una sfida più stimolante, come potrebbe accadere agli amanti di titoli come Ace Attorney o Touch Detective. Ad un gameplay forse poco coinvolgente, però, supplisce una narrativa intraprendente e in grado di implementare tematiche importanti e estremamente attuali, seppur con qualche sobbalzo di ritmo qua e là.
7.8Voto KotaWorld.it9Grafica6Gameplay8.5Ottimizzazione