Quando Don't Nod ha annunciato Lost Records: Bloom & Rage, le aspettative erano alle stelle. Del resto, parliamo del successore spirituale di Life is Strange, il gioco che ha consacrato lo studio al successo. Questo nuovo titolo non si limita a ricreare quell’atmosfera nostalgica e intima che ha reso celebre la software house, ma riesce anche a evocare emozioni nuove, grazie a una narrazione coinvolgente e a un gameplay che, pur restando familiare, trova il modo di rinnovarsi. Senza più il "peso" di un grande publisher alle spalle, Don't Nod si autopubblica e dimostra ancora una volta di saper costruire storie e ambientazioni capaci di accogliere il giocatore e trascinarlo dentro il suo mondo. Lost Records colpisce nel segno, facendo vibrare le corde emotive giuste, anche se non è privo di qualche difetto.
From '95 'till
Lost Records: Bloom & Rage ci porta dritti nel 1995, facendoci conoscere quattro ragazze – Kat, Autumn, Nora e Swann – legate da un’amicizia intensa e da un evento tragico che segnerà per sempre le loro vite. La storia si sviluppa su due linee temporali: nel passato, dove vediamo nascere e trasformarsi il loro legame fino al misterioso evento che le ha allontanate, e nel presente, nel 2022, quando una di loro riceve un messaggio inquietante che riporta a galla il loro segreto. Il gruppo è quindi costretto a una reunion decisamente scomoda, 27 anni dopo (tranquilli, stavolta niente clown demoniaci in stile King), per fare i conti con ricordi e scelte che pensavano di aver lasciato sepolte nel tempo.
L’effetto nostalgia è fortissimo, soprattutto per chi quegli anni li ha vissuti davvero. Ogni ambiente esplorato, ogni dialogo, ogni oggetto sembra racchiudere una storia, immergendo il giocatore in un’atmosfera autentica e ricca di dettagli. Don't Nod ha fatto un lavoro incredibile nel catturare l’essenza degli anni ’90, con riferimenti alla cultura pop, scenari curatissimi e una colonna sonora perfetta per accompagnare il mix di malinconia e sogno che pervade il gioco.
Come da tradizione, le scelte del giocatore influenzano l’andamento della storia e lo sviluppo delle relazioni in entrambe le epoche. Il cuore del gioco è proprio il rapporto tra le protagoniste: Kat, ribelle e audace; Autumn, riflessiva e con i piedi per terra; Nora, giocherellona ma piena di insicurezze; e Swann, timida e appassionata di cinema, che sarà il nostro punto di vista nella storia. Ognuna ha una personalità ben definita e un bagaglio di problemi che emergono man mano, rendendole incredibilmente umane e reali. La caratterizzazione è uno dei punti forti di Lost Records: i dialoghi, pur con qualche scambio un po’ artificioso qua e là, trasmettono emozioni sincere e rendono il viaggio ancora più coinvolgente.
Motore e...azione!
Il gameplay di Lost Records riprende molte delle meccaniche classiche di Life is Strange, ma aggiunge qualche novità interessante. Oltre alle solite esplorazioni e scelte a tempo che influenzano la trama, stavolta abbiamo la videocamera di Swann al posto della macchina fotografica di Max. Possiamo riprendere vari dettagli dello scenario in qualsiasi momento e montare piccoli filmati in perfetto stile anni '90, rivivendo momenti chiave (e non) della storia. Questa trovata aggiunge un bel tocco di profondità all’esperienza, spingendoci a interagire di più con l’ambiente e a immergerci ancora di più nella narrazione. Riguardare le registrazioni aiuta a cogliere dettagli che magari ci erano sfuggiti, con Swann che commenta i filmati. In questo senso, le nostre riprese contengono anche l'audio di gioco, creando talvolta sovrapposizioni cacofoniche. L’interazione con il mondo di gioco è ricchissima, il che aumenta il senso di realismo e la dose di nostalgia. Peccato solo per alcune limitazioni di troppo nella libertà di movimento: le aree esplorabili sono abbastanza ristrette e il fatto che i personaggi ci mettano continuamente fretta a proseguire può risultare un po’ fastidioso.
Don't Nod ha deciso di abbandonare la struttura in 5 episodi decidendo invece di suddividere il titolo in due parti più grandi: per questo il gioco è diviso in due episodi, Tape 1 (Bloom) e Tape 2 (Rage). Al momento di questa recensione, è disponibile solo il primo, mentre il secondo arriverà il 15 aprile. Detto ciò, Tape 1 riesce a introdurre la trama in modo solido e a mantenere alta l’attenzione per tutta la sua durata, per quanto il ritmo abbia dei cali non indifferenti e risulti generalmente lento (il che potrebbe allontanare una fetta di potenziali giocatori).
Seguire l’evoluzione del legame tra le quattro protagoniste, vederle diventare inseparabili, ha reso ancora più intrigante la domanda centrale della storia: cosa ha portato alla loro separazione?
Dal punto di vista artistico, invece, Lost Records brilla con una direzione visiva che supera, a mio parerere, ogni lavoro precedente del team, persino il più recente Life is Strange: True Colors. Tuttavia, l’uso di Unreal Engine 5 ha portato a evidenti problemi di ottimizzazione, rendendo l’esperienza frustrante per chi non dispone di un hardware performante. Calo di frame rate, pop-in delle texture e problemi con l’upscaling sono comuni e minano, seppur fino a un certo punto, l’esperienza di gioco finale.
Il comparto audio, come d'abitudine, è invece eccellente. La colonna sonora è perfettamente integrata e offre momenti di pura emozione, seppur non al livello del primo Life is Strange.
In conclusione
Lost Records: Bloom & Rage segna un vero ritorno alle origini per Don't Nod, con una storia intima e nostalgica che riesce a toccare le corde giuste. La scrittura è sincera, i personaggi sono ben caratterizzati e l’atmosfera ti catapulta dritto negli anni ‘90, facendoti respirare ogni dettaglio di quell’epoca. Certo, il ritmo è piuttosto lento, alcune scelte di gameplay sono un po’ limitanti e i problemi tecnici dell’Unreal Engine 5 possono rendere l’esperienza meno fluida del previsto, soprattutto per chi non ha un PC di fascia alta. Eppure, Tape 1 riesce comunque a coinvolgere e a lasciare con la voglia di scoprire come andrà a finire questa storia.
Ci vediamo dunque ad aprile, per l'uscita del secondo tape!
8Voto KotaWorld.it10Grafica8Gameplay6Ottimizzazione