Traducibile come "Ionia: il Ritmo dell'universo" è un titolo unicamente VR, disponibile su steam, che cerca nell'innovazione della realtà virtuale quel fascino necessario per farsi apprezzare e cercare un pubblico che lo acquisti andando così anche a finanziare la Wildlife Warriors USA Inc, organizzazione che si pone la salvaguardia delle specie animali che ha come celebri fautori la famiglia Irwin.
Il Gameplay
Qua tuttavia non siamo a parlare di quanto possa essere cavalleresca la scelta di donare il 5% dei profitti a una associazione animalista, ma quanto il gioco che andiamo a comprare possa appagare i nostri gusti. "Rhythm of the Universe: Ionia" è un platform tridimensionale in prima persona che ci donerà un buon senso di libertà, in cui avremo la sensazione di essere dei novelli Tarzan, datoci dallo spostarci per il mondo passando da una liana all'altra e scalando tra le rocce.
Il nostro esplorare sarà condito da paesaggi luccicanti e musicali, punto forte dell'intero titolo, che sembra ispirato fin dalle radici dal mondo di Avatar di James Cameron. Certo che un audio più direzionale, e non semplicemente ad intensità, avrebbe ampliato l'atmosfera che aleggia nel mondo di Ionia e ci avrebbe aiutato nella risoluzione di indovinelli.
Per quanto gli sviluppatori abbiano dato man forte a sviluppare il comparto grafico, essendo anche noi ben consci dell'impegno che richiede un titolo VR, si sono dimenticati indietro di dover non solo fare una Tech Demo, ma il dover sviluppare un gioco completo. Il marketing può fare la vendita e non il prodotto, e qua di prodotto ci rimane ben poco... Volendo anche dilungarci ad osservare i paesaggi, completare Rhythm of the Universe: Ionia richiederà poco più di un'ora, troppo poco per qualsiasi considerazione che uno possa fare per vendere un prodotto come completo e non come una semplice demo.
Il Lato VR
Addentrandoci nel comparto VR, Ionia soffre di alcune peculiarità di questa tecnologia per alcun sviluppatori ancora acerba. Con un po' di ingegno potremo risolvere taluni indovinelli sfruttando le debolezze endemiche di questi titolo: perché risolvere un indovinello e far aprire così la porta verso cui proseguire quando posso semplicemente camminarci attraverso senza troppe cerimonie? Certo non possiamo dare troppo la colpa agli sviluppatori, perché se anche hanno toppato a valutare tutte le alternative che possano venire in mente ai giocatori, dall'altra hanno implementato scelte che riducono il motion sickness utilizzando il sistema a "transizione" tra un movimento e l'altro, accoppiandolo all'assenza del movimento direzionale ma solo per teletrasporto. Gli unici momenti "problematici" potrebbero essere il passaggio tra le liane, ma tanto l'esigua presenza di questi momenti non ci creerà fastidio, anche per la necessaria lentezza degli spostamenti dato da un sistema di scalata non troppo preciso, che dopo le prime cadute, fortunatamente per i nostri occhi rallentate dal gioco, ci spingerà a fare i movimenti i maniera più lenta e sicura.
Gli enigmi non richiederanno particolare complessità per essere risolti, aggiungendosi alla generale diminuzione, che troppo spesso osserviamo, nei giochi moderni, della complessità degli indovinelli. Videogiochi per un pubblico maturo vengono intrisi di rompicapi che potrebbero perlopiù impegnare qualche bambino dell'asilo. Certo l'intelligenza media sta diminuendo di anno in anno secondo le ultime rilevazioni, ma questo non vuol dire che bisogna trattare tutti come degli idioti, siamo comunque ben lontani all'arrivare a livelli così bassi, "Idiocracy" fortunatamente per ora rimane solo un film comico e non un documentario.
La Storia
La volontà degli sviluppatori è quella di provare a convincerci con un titolo che mischia cinema e gioco, ma non riesce né da una parte né dall'altra. La storia raccontata non è nient'altro che un preludio di qualcosa che non avviene mai, troppi vuoti e uno storytelling inefficace non ci renderà partecipi degli avvenimenti. La compagna che ci seguirà per tutto il tragitto mancherà di Phatos e la storia si chiuderà rapida senza davvero portarci da nessuna parte se non incespicando in qualche battuta banale. Il tentativo di renderci partecipi in un mondo in cui la biodiversità è in pericolo, facendoci un parallelismo con il nostro pianeta, risulta pertanto fallito. Se davvero volete finanziare la battaglia contro le minacce alla biodiversità, è mio caldo consiglio donare direttamente e non acquistando questi titoli a metà.
Il ritmo della recensione: Le Conclusioni
Ionia era partito come un buon progetto per far comprendere quanto un gioco possa diventare di per sé arte, volendosi definire un lavoro cinematografico da salotto, ma se vogliamo davvero valutarlo per il suo lato cinematografico sarebbe stato necessario ingaggiare uno scrittore con più inventiva e qualche attore che fosse più credibile, e se volessimo valutarlo per il suo lato videoludico è riassumibile come un semplice tutorial per un gioco che non c'è. Un gameplay superficiale rispecchia una storia altrettanto superficiale, pertanto il nostro voto non potrà andare oltre ad una votazione superficiale.
4.5Voto KotaWorld.it4Gameplay7.5Grafica2Longevità