Questa non è una recensione.
Questa è una richiesta d'aiuto.
E' iniziato tutto qualche giorno fa, mentre annoiato sul treno navigavo sull'AppStore del mio iPhone alla ricerca di qualche gacha-game semi-sconosciuto da provare (ricerca che sapevo essere vana visto che conosco tutti i titoli di quel genere attualmente sul mercato e in futura uscita). Ma comunque, indifferente, scrollo...scrollo...scrollo.
Poi appare lui, un banner luccicante e invitante e pieno di supereroi: MARVEL SNAP, leggo. Scorro oltre, non sono un fan della Marvel, o meglio, non sono un fan di come la Disney ne stia "milkando" il brand fino alla morte. Ho sempre però provato una certa attrazione verso l'universo Marvel, trovando i comics e i loro disegni davvero ben fatti e le relazioni e gli intrecci tra le varie storylines davvero intraprendenti. Certo, starci dietro è una faticaccia, non solo mentalmente, ma soprattutto economicamente, dovendo magari recuperare anni e anni di volumi persi soltanto per rimettersi in pari.
Non so perchè, non so per come, ritorno dunque indietro a quel banner: leggo "card-game", il cuore fa un tuffo.
I giochi di carte sono sempre stati la mia passione, prima quelli cartacei, con gli amici; poi, crescendo, quelli digitali, con gli sconosciuti. Intendiamoci, non sono mai stato un campione, anzi, le prendevo sonoramente. Ma il mio divertimento era più nel collezionare le carte stesse (da cui poi deriva il successivo amore per i gacha-games credo), godermi gli artwork, le variant, respirare l'inebriante odore di un pacchetto appena aperto o assaporare la botta di dopamina di fronte allo sbrilluccichio di una leggendaria su Hearthstone.
Hearthstone, già. La ferita è ancora fresca. Quel gioco mi ha rubato anni di vita, oltre che quantità imbarazzanti di denaro. E non ero nemmeno un fan del mondo di Warcraft diamine! Anni in cui ho tralasciato perle del videogaming, giochi single player fantastici che non mi filavo minimamente perchè c'era la ladder da scalare, c'era il meta, c'erano gli eventi, c'erano i tornei...e poi basta, basta mi son detto. C'è altro, ci deve essere altro oltre a questo. E posso felicemente dire che da ormai 4 anni io e ogni mio dispositivo siamo Hearthstone-free. (attendere fine degli applausi).
Mentre penso tutto questo, la rotellina del download sta però già girando, inesorabilmente i dati di gioco stanno venendo digitalmente scritti sulla memoria del mio telefono, e in men che non si dica un'attraente icona con scritto SNAP in bella vista compare sulla home del mio melafonino.
La premo. Ed è come la prima dose per un tossico.
Da subito vengo catturato dall'immediatezza con cui il gioco è stato pensato: i mazzi sono composti da sole 12 carte, il board di gioco è suddiviso in 3 lane, o campi, ciascuno dei quali presenta una condizione particolare e che cambia ogni partita: Sakaar mette in gioco gratuitamente una carta dalla tua mano su quella lane; Baronia di Sinistro riempe quel campo di copie della carta che vi hai appena giocato (ci sono 4 slot massimi per lane); Rete Fognaria da un malus -1 a tutte le carte che vi sono posizionate e così via, ce ne sono tantissime e in grado di rendere ogni partita diversa da quella dopo. Gli scenari di ogni lane vengono rivelati un turno per volta, un po' come le carte nel Texas Hold'em, introducendo anche un po' di meccaniche RNG che, si sa, male non fanno a tenere l'utente hooked no? (cough...Hearthstone...cough)
La carte, ciascuna raffigurante un eroe Marvel, sono dotate di un costo in energia da 1 a 6 e un punteggio equivalente alla loro forza: l'obiettivo per vincere la partita infatti, un po come nel Gwent, sarà schierare i propri supereroi in modo da ottenere un punteggio complessivo maggiore dell'avversario in almeno due lane su tre. Non ci sono combattimenti, c'è pochissima distruzione, è tutto basato su tattica, potenziamenti, rischio, predizione. Adoro.
E sul rischio si basa anche la meccanica dello SNAP: in alto nell'immagine che vedete sopra c'è un cubo con scritto 1. In ogni partita si gioca mettendo in palio il proprio cubo, vincendo si ottiene quello avversario e così si scala la ladder, da bronzo a argento oro e così via. In ogni momento della partità, però, il giocatore può fare SNAP premendo sul cubo. Da li in poi, ogni turno la posta in gioco da parte sua raddoppia. Se l'avversario lo segue, come un pokeristico check, raddoppia anche la posta in gioco dell'avversario, per un totale massimo di 8 cubi che possono essere vinti o persi dai contendenti.
Ad ogni partita vinta o persa si ricevono materiali per "potenziare" la rarità delle carte: si va da Comune a Infinito, passando per una serie di migliorie come l'effetto 3D, il nome dell'eroe luccicante e infine l'effetto foil totale, il culmine della rarità di ciascuna carta. Aumentando la rarità delle varie carte si ottengono "punti collezione" che, progredendo, ci permettono a loro volta di sbloccare altri materiali di potenziamento e altre carte in maniera randomica ma prestabilita da 4 pool ben definiti: le carte base, che si hanno fin da subito, quelle del pool 1 ottenibili a dal livello collezione 18 al 214, il pool 2 dal 222 – 474 e il terzo pool dal 486 in poi. 145 carte totali sbloccabili TUTTE gratuitamente, semplicemente giocando il gioco. Niente buste da aprire, niente lootbox, niente di niente, solo grinding puro.
E' il paradiso del free-to-play? Fino a un certo punto. Primo tra tutti c'è l'immancabile Battle-Pass, che offre carte esclusive e altre ricompense davvero utili a progredire nell'ascesa verso il terzo pool di carte. Il prezzo è leggermente più alto rispetto alla media (11,99€ rispetto ai classici 9,99€), è l'unica spesa fatta da me finora, vedremo se ne varrà la pena. Per il resto le microtransazioni ci sono, certo, ma rendono semplicemente più veloce il processo di unlocking e, credetemi, non è poi così vantaggioso. Il matchmaking del gioco vi proporrà sempre e comunque avversari con un collection level più o meno simile al vostro, perciò, con minime differenze, il nostro opponent disporrà sempre di scelte simili in quanto a carte con cui costituire il proprio mazzo. Salendo lentamente di pool si riescono quindi a conoscere progressivamente nuove carte, nuove tattiche, nuove strategie. E' una crescita continua, un progresso continuo, sia in quanto a carte collezionate sia in quanto a profondità di gameplay. "Easy to learn, hard to master!"...aspè, dove l'avevo già sentita questa? Vabbè lasciamo stare
Mentre rifletto su tutti questi concetti sul treno di ritorno a casa, mi ritrovo poi ad arrivarci davvero a casa e, come d'abitudine, accendo il PC e do un'occhiata alle nuove uscite di Steam. La solita routine viene bruscamente interrotta da un'icona fin troppo comune: ebbene si, tra le "novità popolari" Steam mi propone proprio lui, MARVEL SNAP. Mi state veramente dicendo che c'è un client nativo su Steam (seppur in early access) fin dal lancio? Ho un mancamento.
Intanto, i libri sulla scrivania, davanti al monitor, mi guardano tutti impettiti, come un gatto indispettito, sembrano volermi dire "ehi, guarda che ci siamo prima noi!". Non li ascolto, li sposto da una parte, scarico il client e sono di nuovo li, a premere "gioca" a ripetizione. Le partite sono rapidissime, durano 6 turni (talvolta 7 o 4, a seconda della condizioni che possono scaturire dai vari field), per un totale di 2-3 minuti massimo. Quando riprendo un po' di lucidità mi rendo conto che sono già passate due ore abbondanti e l'unica differenza tra SNAP e una slot-machine è l'assenza della necessità di dover inserire una monetina per ogni nuova partita che si vuole avviare.
Faccio fatica a staccarmi, cosa per me rarissima visto che la mia normalità prevede l'alternanza di molti giochi diversi per brevi sessioni proprio per evitare l'effetto burnout. Qui non succede e non so spiegarmi come mai. Quanto durerà questo supplizio? Cosa posso fare per cercare aiuto? Ho provato a scrivere questo articolo, magari avrà un effetto catartico mi dico ma...No, così non va bene, devo saperne di più, devo indagare.
Ciò che scopro infittisce i miei dubbi: lo studio di sviluppo dietro MARVEL SNAP è Second Dinner Studios e questo è il loro progetto d'esordio. Mi domando: possibile che un colosso come Marvel affidi un suo gioco di carte ad uno studio di novellini? Non regge, scavo ancora un po' e voilà, il mistero è svelato ed ha un nome, un nome che conosco fin troppo bene.
Ben Brode
Una vita dentro Blizzard, Lead Designer nonchè Game Director di Hearthstone, per poi abbandonarla nel 2018 e fondare la propria compagnia: Second Dinner Studios, assieme ad altri compagni ex-blizzard. I conti tornano. Ma l'hai fatta di nuovo Ben.