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Border Bots VR - La Recensione del "Paper Please" VR
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Border Bots VR - La Recensione del "Paper Please" VR

Border Bots VR è un gioco puzzle in singleplayer, sviluppato da Paw Print Games e vTime Games e pubblicato da Team17, che ci trasporta in un futuro popolato da robot che manifestano comportamenti anomali, mettendoci alla prova nel riconoscere quelli sospetti.

 

 

Un tributo moderno a Paper Please?

 

Impossibile non evocare immediatamente il celebre "Papers, Please", che condivide in effetti la stessa tipologia di meccaniche, sebbene sia immerso in un universo completamente diverso di scopi e conseguenze. Qui non ci troviamo di fronte a realtà distopiche di controllo assoluto e imminenti guerre, bensì in un ambiente pittoresco e deliberatamente simpatico, seppur privo di inventiva di rilievo.

L'ambientazione di Border Bots VR è vibrante di colori, in cui l'umanità sembra non preoccuparsi più di lavorare in un mondo in cui ogni aspetto della vita è gestito da robot, dai più semplici compiti come tostare il pane fino a quelli più complessi come fare il presentatore televisivo. Tuttavia, i comportamenti insoliti dei robot hanno spinto il governo della città a richiamare alcuni esseri umani e rimetterli al lavoro per individuare questi difettosi automi. Sia per l'ambientazione che per il gameplay, possiamo considerarlo uno spin-off di "Job Simulator", ricordandone la vivacità ma non le interazioni.

 

Coinquilini Roboticamente Universitari

 

Verremo così trasferiti nel nostro nuovo appartamento, accompagnati da vivaci robot che, proprio come dei classici coinquilini universitari, si scambieranno dispetti e forse qualche battibecco. Tuttavia, tutto questo avverrà nel contesto di una convivenza forzata ma non letale. Una volta svegli al mattino, avremo la possibilità di decidere se recarci subito al lavoro o ascoltare le loro dispute quotidiane. Sebbene i loro dialoghi non influenzino direttamente le dinamiche di gioco, contribuiranno a rendere più vivido il mondo di gioco, con un tostapane depresso perché non ha nulla da fare e un router che nasconde qualche segreto.

 

Esame da Ufficiale Doganale

 

Nel nucleo del gameplay, ci troviamo a ricoprire il ruolo di scrupolosi ufficiali doganali, incaricati di esaminare minuziosamente le schede tecniche dei robot al fine di verificarne la conformità. Attraverso circa venti giorni di lavoro, che si traducono in circa 7 ore di gioco, ci verranno assegnati compiti di verifica sempre più approfonditi. Iniziamo con il confrontare le sembianze del robot al suo modello effettivo, per poi passare alla verifica della corrispondenza dei numeri di serie con la lista dei ricercati.

 

Una Postazione Tutta da Riordinare

 

Rinchiusi nella nostra cabina doganale, maneggeremo strumenti e sensori tra lo spazio limitato, che ci costringerà a fare attenzione per evitare collisioni tra gli oggetti. Questo ci obbligherà a cercare ovunque per trovare i timbri e a dover riposizionare accuratamente le statuette ben fatte dei robot quando accidentalmente le sposteremo. Un punto negativo è la mancanza di possibilità di "salvare" la nostra postazione, rendendoci costretti ogni mattina a riorganizzarla a nostro piacimento.

 

 

Sottotrame e Scelte

 

Border Bots VR, pur essendo allegro e simpatico alla vista, presenta due grandi problemi che risultano insormontabili.

In primo luogo, come già accennato, c'è il confronto inevitabile con Papers, Please, che offriva un gameplay più dinamico. L'ambientazione cupa ma ricca di conseguenze, i compiti dettagliati e le scadenze serrate, la scarsa retribuzione ma il senso di dovere nel sostenere la propria famiglia, le sottotrame che si intrecciavano con l'universo di gioco e il nostro ruolo, seppur marginale, che influenzava il mondo circostante. Questo confronto ci porta a desiderare quegli elementi che andavano oltre il puro gameplay, trasmettendo una lore di cui ci sentivamo parte. Nonostante Border Bots VR introduca elementi simili, non riesce a svilupparli appieno, rendendo la nostra presenza nel mondo di gioco meno incisiva.

 

 

Ci sono sì personaggi loschi, ci sono sì robot che chiedono il nostro aiuto, e c'è anche una sottotrama misteriosa riguardante gli eventi dietro le quinte. Tuttavia, qualsiasi decisione prendiamo durante le interazioni non avrà conseguenze significative. Oltre ad autorizzare o negare l'accesso a un robot, e al punteggio positivo o negativo che ne deriva, non accadrà nulla di rilevante successivamente. Anche il nostro rivale ci schernirà per i punteggi, ma la scelta degli sviluppatori di mantenere una bassa difficoltà non ci farà preoccupare più di tanto. Sarà quindi facile accettare proposte "dubbie" da parte di alcuni robot per ravvivare un po' la monotonia del lavoro doganale, ma nulla di più accadrà.

 

Il Dilemma della Realtà Virtuale

 

Il secondo problema rilevante di questo gioco è la decisione di svilupparlo esclusivamente per la Realtà Virtuale.

L'utilizzo dei dispositivi di realtà virtuale, specialmente se non si tratta di prodotti di fascia molto alta, può risultare estremamente fastidioso per gli occhi, soprattutto quando si devono leggere testi o osservare dettagli. Le dimensioni ridotte e la limitata risoluzione delle scritte su uno schermo VR possono causare affaticamento visivo, mentre le distorsioni ottiche delle lenti e le impostazioni non ottimali contribuiscono al disagio. Mettere a fuoco singoli pixel, spesso già sfumati, richiede uno sforzo maggiore che può risultare scomodo per l'utente.

Per affrontare questa problematica, sarebbe stato opportuno integrare una modalità di gioco classica, utilizzabile con tastiera e mouse, insieme alla Realtà Virtuale. Tale scelta avrebbe permesso agli utenti di godere dell'esperienza di gioco senza dover affrontare i disagi legati all'uso esclusivo della tecnologia VR, specialmente considerando che i movimenti e le interazioni offerti dalla Realtà Virtuale non necessariamente giustificano la sua esclusività.

 

Conclusione: Piacevole ma Limitato

 

In conclusione, Border Bots VR si colloca nel panorama dei giochi VR come un titolo piacevole, seppur con alcune limitazioni. Tuttavia, la decisione di svilupparlo esclusivamente per la Realtà Virtuale sembra non avere una giustificazione solida, specialmente considerando i disagi che può causare agli utenti. Impersonare un controllore che deve leggere piccole scritte su delle schede potrebbe non essere stata una scelta ottimale. Personalmente, se fosse stata disponibile, avrei preferito continuare il gioco in modalità desktop.

La trama generale, seppur simpatica, non offre eventi di rilievo e risulta essere un semplice contorno a questo minigioco. Tuttavia, Border Bots VR presenta una grafica accattivante, una varietà di modelli robot e un'ottimizzazione che sfrutta appieno le potenzialità del nostro PC.

6.2Voto KotaWorld.it7Design5Storia6.5Gameplay

 

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