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Company of Heroes 3 - Recensione PC del terzo capitolo del celeberrimo RTS
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Company of Heroes 3 - Recensione PC del terzo capitolo del celeberrimo RTS

 

In questo timido accenno di primavera caratterizzato da pioggia e nuvolosità quasi costanti (almeno dove abito io), mi ritrovo a chiudere l’ultima partita a Company of Heroes 3 e ad avere materiale a sufficienza per recensirvelo. Company of Heroes 3 (o CoH3 per gli aficionados) è l’ultima fatica in termini di giochi di strategia in tempo reale (o RTS) per PC sviluppato da Relic Entertainment e pubblicato dalla Sega nel febbraio 2023 (squadra che vince, non si cambia – CoH2 è stato una pietra miliare nel panorama videoludico RTS).

 

Toc, toc. CoH è?

 

Per chi si avvicina per la prima volta alla serie, il gioco è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, in un teatro di guerra che abbandona il fronte orientale del secondo capitolo della saga e offre una visione più “nostrana” del periodo storico in questione, collocandosi (in modalità single player) precisamente durante la guerra di liberazione d’Italia – ove giocherete nei panni delle forze alleate –  e durante la conquista d’Africa da parte delle truppe dell’asse. Esistono tuttavia diverse modalità di gioco, la cui principale è per l'appunto la campagna single-player, ma vi sono anche possibilità di gioco cooperativo (2 giocatori contro AI) o competitivo (multiplayer “classico”, in salsa 1 contro 1 o 2 contro 2). Malgrado il setting, non posso sbilanciarmi troppo sull’accuratezza storica (non essendo un fan di quel periodo storico): men che mai sullo scenario africano, ma per quanto riguarda l’Italia posso andare piuttosto sicuro sul fatto che vi siano dei riferimenti a fatti accaduti veramente, come gli sbarchi in determinate città, la rottura di particolari linee difensive, ecc…

 

Bello, ma estetica non profondamente innovativa

 

La grafica del gioco è davvero bella, non c’è che dire (specie se si zooma sulle unità), ma non ho notato troppi miglioramenti da CoH2 (che comunque era eccellente ai suoi tempi). La grande attenzione ai dettagli nella ricostruzione degli equipaggiamenti e delle uniformi delle forze armate dell'epoca si vede, infatti, anche in questo nuovo capitolo. Nonostante però io lo abbia giocato sul un pc di fascia alta, al massimo dei dettagli ho avuto qualche occasione in cui ho notato un po’ di stuttering. Colonna ed effetti sonori sono anch’essi particolarmente piacevoli, tuttavia quello che ho apprezzato sono anche i dialoghi e le presentazioni delle missioni, che, perlomeno a mio gusto, avevano un je ne sais quoi che mi permetteva di godere di un’immersione più profonda nello scenario.

 

 

Esperienza di gioco di CoH2 CoH3

 

In termini di gameplay, il gioco si riduce tutto sommato a “cattura e difendi le bandiere”. Per carità, assolutamente non spiacevole, anzi a me ha divertito parecchio, anche se come ho detto più volte sulle varie recensioni, io non sono uno smanettone che riesce a controllare dieci situazioni sul campo di battaglia tutte insieme. Company of Heroes 3, per fortuna, limita il posizionamento di truppe sul campo ad un massimo molto inferiore ai numeri di C&C: Red Alert (ah, i cari vecchi tempi!), permettendomi tempi di reazione ancora fattibili. Tempi che però vengono messi a dura prova ogniqualvolta io debba utilizzare le abilità speciali delle truppe, come ad esempio le granate, o quando debba utilizzare le abilità globali come gli attacchi aerei (un'esperienza di gioco simile l'avevo già provata con "The Valiant", anche se in quel caso si trattava di ben altro periodo storico). Specie il multiplayer richiede un minimo di strategia tattica (se no che ce giocate a fa’?) e di gestione delle risorse per vincere le battaglie, mentre il single player ha una curva d’apprendimento bene o male adeguata, che vi porta mano per mano da missioni che potreste giocare bendati e con le mani legate dietro la schiena a schermaglie su cui piangerete lacrime amare.

 

 

A parte alcune meccaniche riviste, rispetto a CoH2 non ci sono però tanti cambiamenti e il sistema di gioco garantisce un’esperienza pressoché immutata. Dopo 9 anni (il secondo capitolo della serie usciva nel 2014) forse ci si sarebbe aspettati qualcosa di più da Relic Entertainment, ma evidentemente le ricerche di mercato hanno confermato un buon numero di fan della serie a cui il gioco piace e continuerà a piacere così com’è(ra). Quello che mi convince ancora di più di ciò è che alcuni meccanismi vengono proposti per l’apprendimento in maniera un po’ oscura e ho l’impressione che gli sviluppatori si siano rivolti ad un pubblico esperto di Company of Heroes tralasciando un po’ i “nuovi acquisti”, i quali potrebbero non capire il funzionamento di certe meccaniche a primo impatto.

Un paio di cambiamenti notevoli però ci sono: in primis lo svolgimento della campagna, la quale può essere gestita in maniera non lineare. In CoH3 sarete in grado di muovere le vostre truppe su una mappa tattica e di giocare un vero e proprio gioco secondario a turni, in cui dovrete prendere decisioni sulle situazioni da affrontare per prime. Le truppe a disposizione saranno però anche qui molto limitate e benché si possa decidere l’ordine delle proprie battaglie, non c’è un vero e proprio spessore in questo ambito, se non quello di ottenere certi bonus dovuti alla reputazione presso i vostri generali.

 

 

Il secondo cambiamento, che poi è quello che rende il titolo una figata pazzesca, è la distruttibilità di praticamente ogni singolo oggetto. L’avversario si rifugia nella casa? Spazzatela via a colpi di mortaio pesante e cannoni anti-tank. Le truppe nemiche si rifugiano dietro a dei muri? Fateli saltare in aria facendogli piovere granate in testa. Il campo di battaglia cambia ad ogni esplosione e con un arsenale incredibilmente variegato non ci sarà mai da star tranquilli.

 

 

 

Giudizio complessivo

 

CoH3 si colloca in alto nella mia classifica personale di giochi RTS, ma non essendo io un conneisseur, potrei essere stato troppo di bocca buona, anche considerato il confronto con il suo predecessore. Sicuramente un must per gli amanti del genere e della Seconda Guerra Mondiale. All'orgoglioso prezzo di 60 Euro (alla scrittura della recensione) non è di certo un acquisto istantaneo per tutti, ma tutto sommato parafrasando il Sergente Maggiore Hartman "ce ne sono tanti come lui [di videogiochi (ndr)], ma questo è il mio".

8Voto KotaWorld.it9Grafica8Gameplay7Ottimizzazione

 

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