Dritti al punto.

potenziale /poten'tsjale/ [dal lat. tardo potentialis, der. di potentia "potenza"]. - ■ agg. [che è in potenza, che ha aspetti o qualità che non si sono ancora manifestati: p. nemico]

Voglio cominciare questa recensione così, con una definizione (anche se sto usando l’aggettivo in forma sostantivata) del vocabolario Treccani da farvi tenere bene a mente. D’altronde se andate sul sito ufficiale, le parole di altri riflettono la mia sensazione (“bag of potential”):

Ma voglio anche aggiungerci un vero e proprio aggettivo, sempre dalla Treccani:

inesprèsso agg. [comp. di in-² e espresso, part. pass. di esprimere]. – Non espresso, non manifestato esternamente con parole: pensieri, sentimenti inespressi.

Potenziale & Inespresso vanno mano per la mano esattamente come Frank & Drake (oddio, giusto per la conformazione del titolo a dirla tutta, anche se... beh non mi addentro in eventuali spoiler), titolo della spagnoleggiante Appnormal Games ed edito da Chorus Worldwide, uscito esattamente una settimana fa (il 20 Luglio 2023) per Steam, Playstation 4 e 5, Xbox e Switch.

Oh, e comunque Frank e Drake assomigliano a Tupac e John Lennon dei poveri.

Rotoscopio

Vi ricordate di quando eravate piccoli e a volte vi venivano fatti vedere quei libretti le cui pagine, quando fatte scorrere velocemente sotto il vostro pollice, davano l’illusione di un’animazione? L’effetto desiderato era quello di un rotoscopio, ovvero un particolare dispositivo che ruotando su un asse centrale, permetteva ad uno spettatore di osservarne una sezione situata sulla circonferenza, le cui facciate avevano dei disegni lievemente differenti l’uno dall’altro. Tale rotazione permise la prima visualizzazione di un cartone animato, il cui esempio più celebre è quello di un semplice cavallo al galoppo.

Fast-forward al 2023 e siamo pieni di ogni tipo di computer grafica tanto che animazioni complesse e realistiche vengono spesso a darci la nausea, specie se poi a forza di cercare il realismo, si creano personaggi che sembrano umani... e poi hanno espressioni facciali da automi. Non è dunque un caso se la scelta completamente antitetica di realizzare Frank & Drake con disegni fatti a mano, techniche semplici e sobrie ed una palette di colori minimalista mi sia piaciuta non poco. L’effetto rotoscopio delle immagini in movimento, poi, mi è davvero sembrato una scelta azzardata ma anche azzeccata per dare quel pizzico di dinamicità in più al gioco. Muchas complimentas al designer lead, nient’altro da aggiungere e passiamo oltre.

L’arte di allungare il brodo

Benché fin dall’inizio si venga proiettati in una storia con elementi anche avvincenti e benché sia chiaro che lo stile di Frank & Drake sia quello di un punta-e-clicca old school, la narrazione non risulta chiarissima, anzi, nel mio caso mi sono lasciato portare avanti da quella che sembrava una storia a lento sviluppo, per poi completamente cascare dalle nuvole al capitolo finale, raggiunto tra l’altri, dopo una manciata di ore di gioco. Chiaramente se vi andate a leggere altrove chi siano Frank & Drake (cosa che vi sconsiglio di fare), giocherete con un certo “senno del poi”, ma la sensazione di fronte al secondo “Nuova Partita” è stata quella di essersi persi qualcosa per strada. Inoltre, la narrazione necessita di continui approfondimenti in forma di testi piuttosto lunghi da leggere ogniqualvolta vengano scritti sul proprio diario a fasi alterne prima da Frank (di cui prenderete il controllo durante il giorno) e poi da Drake (che invece a causa del suo lavoro, sarà costretto a dormire durante il giorno).

Magari sarò io che ho la soglia di attenzione di un tapiro, ma a me già non va tantissimo di leggere tutte le lore (in cui un pochino di testo ci può anche stare), ma smazzare pagine e pagine di storia per iscritto mi è sembrato un espediente un po’ alla Boris 3 (ndr: “non la famo, ma la dimo”) atta ad allungare artificialmente il tempo di gioco. Per carità, Frank & Drake ha diversi finali a seconda delle vostre scelte, quindi alla fine se vi va di rigiocarlo per provare ad ottenere un risultato diverso, tanto di cappello, ma il mistero (che è proprio l’elemento principale attorno al quale si dovrebbe svolgere la storia) mancherà.

Il “brodo” si allunga anche grazie a piccoli “piani sequenza” artisticamente promuovibili a pieni voti, ma che sanno di gameplay stantìo e inutile. Sarete a volte costretti a premere “destra” o “sinistra” sulla vostra tastiera per vedere il personaggio navigare attraverso una via o completare un'azione.

Non c’è assolutamente nient’altro di interattivo e la domanda sorge spontanea: “perché?”. Due parole le voglio spendere anche sui minigiochi che sembrano un’altra cosa che adesso debba per forza andare di moda nel mondo videoludico: sono favorevolissimo, ma devono avere una logica e non sembrare forzati, cose che non sono pienamente state recepite da Appnormal.

Infine, a dare il colpo di grazia ad un gameplay che funziona poco è il sistema stesso di "stamina" di Frank, il quale non sarà in grado di agire assolutamente a seconda delle scelte fatte se avete portato la stamina a zero, praticamente facendogli saltare a pié pari intere sezioni di storia. Gestione, questa, che non viene spiegata da alcuna parte durante il gioco (non dico si debba essere presi per mano, ma un minimo di tutorial? spiegazione? informazione?).

Poco da dire, molto da spendere

Sul Frank & Drake non credo di avere molto altro da approfondire. La mia personalissima opinione é che si sia trattato di un gioco con un target di giocatore di Switch da metropolitana, accontentabile con un titolo casual per passare qualche ora mentre va o torna da scuola/università/lavoro. Non credo sarà mai menzionato nelle hall of fame di PC, Playstation o Xbox e decisamente non lodato da i giocatori (tutti) on a budget, considerando il prezzo di lancio superiore ai 20 euro.

6.3Voto KotaWorld.it8Grafica4Gameplay7Ottimizzazione