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Vengeance of Mr. Peppermint - La Recensione (PC)
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Vengeance of Mr. Peppermint - La Recensione (PC)

 

Il cinema coreano, in particolare il genere thriller/poliziesco, ha una fissa con il tema della vendetta. Si dà il caso che io adori sia il cinema coreano che il tema della vendetta. Vengeance of Mr. Peppermint, sviluppato da Hack the Publisher, ai miei occhi sembrava dunque "il videogioco che mancava": un chiaro omaggio ai thriller coreani, dal più conosciuto Oldboy (quello originale, non quell'americanata di remake) a titoli più "di nicchia" ma ugualmente spettacolari, come The Chaser, Mr. Vendetta o I Saw the Devil. 

Il tributo a un cinema che adoro, il genere beat 'em up (pilastro della mia giovinezza videoludica) e una pixel-art di tutto rispetto mi hanno decisamente convinto a provare questo titolo con delle aspettative, forse, un po' troppo alte. Lasciate quindi che vi racconti come queste si siano frantumate al suolo durante le tre ore necessarie a raggiungere i titoli di coda.

P.S.: Ci tengo comunque a precisare che non nutro alcun sentimento di vendetta nei confronti degli sviluppatori.

 

 

Storie di vendetta...e di altre cose...

 

Al contrario delle sopracitate opere cinematografiche di Park Chan-wook o Kim Ji-woon, la trama in un beat 'em up non rappresenta di certo l'elemento fondamentale della produzione.

E per fortuna.

Se infatti Vengeance of Mr. Peppermint parte da premesse concettualmente logiche e con una trama che si fa seguire abbastanza, nel giro di una mezz'ora perderemo totalmente di vista la direzione in cui si sta dirigendo la narrazione. Tra soliloqui mentali al limite dell'assurdo, dialoghi incoerenti e il soprannaturale a fare (in maniera assolutamente non necessaria) capolino, l'opera di Hack the Publisher ci risulta priva di qualsiasi senso e troviamo difficile anche raccontarvela. 

 

 

Ciò di cui siamo abbastanza certi è che il protagonista che impersoniamo, tale Mr. Peppermint, è un detective alla ricerca dei colpevoli del rapimento e dell'omicidio della sorella, avvenuto ben venti anni prima. Da qui in poi gli unici ricordi che abbiamo della trama sono cazzotti sui setti nasali e fiumi di sangue a seguire.

A essere del tutto onesti, però, abbiamo il forte sospetto (leggasi certezza) che il grosso dei problemi riguardanti la trama derivi da una localizzazione inglese a dir poco approssimativa, nonchè ad alcuni problemi tecnici del gioco che, alla risoluzione da noi giocata, tagliavano letteralmente dallo schermo pezzi di testo inclusi nei fumetti durante i dialoghi tra personaggi. Ci siamo sentiti quasi dei filologi nel cercare di ricostruire una lingua arcaica con, tra l'altro, importanti pezzi mancanti. 

 

Revenge is good for your health...

 

I primi minuti di gioco mi hanno conquistato, convincendomi che il titolo era esattamente come mi immaginavo: poter impersonare un alter-ego di Oh Dae-Su, ricreare l'emblematica scena di combattimento nel corridoio di Old Boy, massacrare ondate di scagnozzi mossi solo da rabbia repressa e vendetta sanguinaria.

Vengeance of Mr. Peppermint è un classico beat 'em up con side-scrolling in 2D e di fatto non porta alcuna innovazione al genere: si possono effettuare combo più o meno complesse, utilizzare elementi dello scenario come armi (sedie, martelli, lampadari...si, lampadari), effettuare prese, lanci e brutali esecuzioni. Il feeling del combattimento è anche divertente, ben soppesato, anche se leggermente tendente al facilotto. Non convince invece la meccanica per cui i nemici giunti all'estremità destra o sinistra dello schermo si teletrasportano all'estremità opposta, rompendo spesso e volentieri il ritmo delle scazzottate.

 

 

Colpendo ripetutamente un nemico o bloccando con successo i colpi in arrivo riempiremo la barra della vendetta che, una volta piena, scatenerà uno stato di furia che ci permetterà di infliggere più danni e recuperare automaticamente la vita persa. Peccato che, giunti in questo caso, i nemici si allontanino impauriti da noi e, per quanto ciò sia anche logico e comprensibile, contribuisce a rallentare ulteriormente il ritmo dei combattimenti.

Colpendo invece ripetutamente un nemico lo stordiremo, lasciandolo così vulnerabile a un presa che ci permetterà di lanciarlo via oppure finirlo con un'esecuzione stilosa ed estremamente soddisfacente. I "goons" sono abbastanza vari: dal classico incamiciato con la mazza da baseball al macellaio con la mannaia, passando a cultisti dotati di lance e body-guard corpulenti.

 

...but pain will find you again

 

Insomma, a parte qualche difettuccio, le sensazioni sono inizialmente buone, ma il vero problema giunge proseguendo nei sei capitoli che compongono il gioco: non c'è sufficiente varietà. Non si sbloccano nuove mosse, nuove abilità, il combattimento rimane uguale identico per tutte e 3 le ore di gioco necessarie a completarlo. Anzi, proseguendo il titolo si fa ancora più tedioso in quanto i nemici si fanno sempre più resistenti necessitando un numero di colpi assurdo prima di andare definitivamente a tappeto e gli scenari si fanno progressivamente più "vuoti", ovvero privi di elementi ambientali da poter sfruttare per colpire più duramente. La sensazione è quella di avere a che fare con spugne di HP che hanno il solo obiettivo di rendere il gioco più lungo di 2 ore (ovvero il tempo massimo di gioco che Steam permette per offrire un rimborso).

 

 

Anche le Boss Fight non stupiscono: oltre ad essere particolarmente semplici (spesso più di alcuni scontri con mob normali) non presentano nemmeno meccaniche particolari o memorabili, ma anzi spesso risultano soltanto fastidiose, come la battaglia con Mr. Pink, che ci può colpire a distanza con la sua arma da fuoco con estrema facilità mentre noi anche solo per raggiungerlo dobbiamo superare orde infinite di mob che invadono lo scenario a ripetizione.

 

 

Piccola nota buffa: il gioco permette di parare i proiettili di arma da fuoco senza subire danno, ma questo non vale per i fendenti di arma da taglio.

 

Tecnicamente parlando

 

Abbiamo provato Vengeance of Mr. Peppermint sulla seguente configurazione:

 

AMD Ryzen 7 3700x @ 3.60 GHz

Gigabyte RTX AORUS Master 3080 Ti 12Gb

Corsair Vengeance RGB RT 32GB DDR4 3600MHz

Monitor LG 34GN850 a risoluzione 3440x1440 (21:9)

 

Dal punto di vista prettamente tecnico non abbiamo riscontrato problemi degni di nota. Si certo, i menù sono un po' rudimentali, come già detto alcuni dialoghi vengono tagliati fuori dallo schermo, ma niente di davvero game breaking. Il titolo presenta un sistema di slow motion che non funziona molto bene, attivandosi a random e a volte durando più del necessario, ma per fortuna è possibile disabilitare questa "feature".

Artisticamente il titolo è più che sufficiente, con una pixel art pulita e piacevole alla vista, specialmente per quanto riguarda i personaggi, meno per le ambientazioni, abbastanza anonime a parte un paio di eccezioni. Ottime anche le animazioni, soprattutto durante le varie esecuzioni sanguinarie. Le musiche sono molto buone e incalzano a dovere durante le risse, peggio invece gli effetti sonori, un po' troppo monotoni e ripetitivi.

 

In conclusione

 

Duole dirlo ma Vengeance of Mr. Peppermint ha deluso le mie aspettative. Come ho già detto probabilmente è anche un po' colpa mia, che mi ero fatto dei film sul gioco basandomi sulle memorie dei film che avevo nella mente. Fatto sta che il gameplay, fondamentalmente, sarebbe anche piacevole, necessitando però di qualche variazione sul tema in più, vista anche la breve durata (comunque sufficiente ad annoiare). Al prezzo a cui viene attualmente proposto su Steam (15,99€ in sconto) non ci sentiamo onestamente di consigliarvi il titolo di Hack the Publisher.

 

5.5Voto KotaWorld.it6.5Grafica5Gameplay5Ottimizzazione

 

 

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