Uscito dal lungo periodo di Early Access lo scorso 27 luglio 2021, e attualmente in fase di beta chiusa su Playstation 5, Hell Let Loose è uno sparatutto tattico in prima persona sviluppato da Black Matter e pubblicato da Team 17. Abbiamo avuto modo di provare la versione 1.0 in tutto il suo splendore, ed ecco cosa ne pensiamo.
Il Gameplay: comunica o muori
Per iniziare, Hell Let Loose, come tanti videogiochi di guerra visti e giocati, si basa anch’esso sulla Seconda guerra mondiale, ed in particolare sul conflitto tra la fazione americana e quella nazista.
Il gameplay si basa su uno stile di gioco realistico senza tanti fronzoli, lasciando poco spazio a dinamiche simi-arcade tipiche di altri titoli sparatutto più rapidi e immediati.
Dimenticatevi quindi il “riciclo” delle munizioni, gli hitmarker, la “barra della vita” e anche solo le conferme di uccisione: nei momenti più concitati in Hell Let Loose non avrete nemmeno idea di star colpendo qualcuno e se ci sia effettivamente qualcuno da colpire, solo a fine partita potrete davvero tirare le somme sul vostro operato.
Per eliminare un nemico vi sarà un sistema a “Hit Zone”, in cui anche il più piccolo calibro del gioco avrà possibilità di uccidere un nemico se colpito in parti vitali.
Discorso simile per i mezzi che, oltre ad avere differenti zone danneggiabili, saranno anche distruttibili con un unico colpo, assestato nelle zone meno corazzate e alla giusta inclinazione, proprio come nella realtà.
Punto focale di Hell Let Loose è la gestione dei ranghi, dove un giocatore prenderà il ruolo del comandante di fazione e avrà il compito di gestirla attraverso i vari caposquadra, che faranno da tramite con i singoli giocatori. Essenziale nella vittoria sarà la comunicazione e le strategie messe in atto, nota che caratterizza questo gioco e che d’altronde pone in svantaggio tutti coloro che non sono fluenti nell’uso dell’inglese. Per essi non c’è altra soluzione che fare a capo a qualche plotone italiano a cui aggiungersi per poter giocare (e apprezzare) a pieno il titolo.
La Varietà: bocche da fuoco e ruoli
Nella squadra vi saranno dei ruoli predeterminati a numero chiuso, obbligandoci (ma in realtà più aiutandoci) ad avere una squadra varia in grado di operare in autonomia, portando naturalmente a prendere atto del proprio ruolo all’interno di essa.
Le armi sono fatte bene, risalta di realismo la loro capacità di far danni in base al calibro e il feedback che si riceve per ogni tipologia di arma differenzia il gameplay. Il sonoro ad oggi ancora non convince, in particolare quello delle armi a grande volume di fuoco, che non trasmettono appieno la loro potenza infernale.
Le mappe sono vaste e ben realizzate. In esse troviamo una buona varietà di ambientazioni che permettono di poter strutturare un'arguta strategia di attacco o difesa, anche in base all’andamento della battaglia, fortemente caratterizzata dai “punti di controllo” che racchiudono il grosso dell’azione in singole aree.
I mezzi divertono, da quelli più leggeri e veloci a quelli più pesanti che incutono timore nel loro lento avanzare. A differenza delle armi delle fazioni, vi è nella gestione dei mezzi una minore varietà tra un tipo e l’altro e un più difficile “know-how” su come sfruttarli al meglio. La loro scarsità sul campo di battaglia e l’obbligo di utilizzarli con altri amici affiatati, rende difficile comprenderne i loro punti di forza e di debolezza, portando ad utilizzarli più come dei “bunker mobili”. A tal fine si rende quanto più necessario l’aggiunta di una modalità “sandbox”, anche cooperativa, dove poter acquisire manualità nel manovrarli e imparare a contrastarli, colpendoli dove fa più male.
In Conclusione
Hell Let Loose è un gioco solido con un gameplay che funziona e in gruppo diverte, ma che non innova, possiamo porlo come un Rising Storm ambientato nella trita e ritrita campagna americana in Europa contro i nazisti, dove punto centrale è la comunicazione.
Se, in sintesi, è da tempo che volevate un FPS simulativo cooperativo, con una grafica più moderna, sulla guerra nazista, questo fa assolutamente per voi, ma se state giocando ad Arma e/o Rising Storm non aspettatevi di trovare una svolta in questo gioco, ma più una variazione sul tema dello stesso gameplay.
7Voto KotaWorld.it8Grafica7Gameplay6Sonoro