Quando War qualche giorno fa mi disse “ho un gioco da farti recensire” e “si tratta di strategia a turni”, mi si illuminarono gli occhi. Sapete benissimo come prendermi all’amo, voi furbakkoti, eh!? Mai avrei pensato, però, che i miei colleghi di recensione mi appioppassero “The protagonist EX-1”, un titolo che già così mi sembrava una coreanata stile “Troubleshooter: Abandoned Children” o “Persona 5”… Ah mi dicono dalla regia che “Persona 5” non ha un sottotitolo. Mai aspettativa fu più fuorviante.
In ogni caso mi aspettavo un gioco del calibro di un XCOM, di un Phoenix Point o comunque un’altra perla per l’indie gamer che non deve chiedere mai… E infatti non chiederò mai più di recensire un gioco di questo calibro.
Avevo promesso una recensione più o meno in due settimane, ma devo dire che “The protagonist EX-1” mi ha messo il peperoncino sulle dita. La recensione ci voleva e ci voleva ADESSO. Mi duole dirlo (o forse no) ma questo titolo è sotto diversi punti di vista davvero imbarazzante. Alla data di oggi è pur sempre in early access (praticamente una demo), ma ci sono talmente tanti punti con potenziale di miglioramento sconfinato, che non so da dov… Ah, no, aspettate. Lo so da dove partire.
Il gioco è ambientato in un futuro di un altro universo, dove una società utopica, ma strettamente militarizzata domina il pianeta… err… Terra (fantasia a fiotti). In questo futuro altamente tecnologico una civiltà aliena appare von astronavi piramidali piene di armi e non è ben chiaro se minacci lo sterminio totale o meno, fatto sta che siccome i terresi non c’hanno da fa, prendono e attaccano.
Anche per lo stile di presentazione, il prologo mi ricorda un po’ Zero Wing:
Ma nel 2503E (nel futuro gli anni si indicheranno con una lettera alla fine) il progresso tecnologico arriva per tutti tranne che gli sviluppatori di videogiochi, che con nientepopodimenoche Unreal Engine pubblicano un titolo che su una RTX2070 fa la bellezza di 62 fps fissi con una grafica di parecchie generazioni indietro rispetto a quanto realizzabile oggigiorno. I video sono simili a quelli che giravano sui primi giochi del mio Pentium 133 venti anni fa, mentre nonostante le animazioni dei movimenti dei personaggi siano convincenti, la qualità delle texture rasentano il paragone con Tomb Raider II.
Il tasto ESC attiva il menú ma non ce ne fa uscire, non esistono hotkeys e mentre ci roviniamo gli occhi a guardare dialoghi che per quanto sono scritti piccoli non si capisce neppure quando appaiano, la musica di sottofondo ci delizia con una litania veloce che stufa dopo trentasette secondi. L’ambiente di gioco è un misto tra il salvaschermo “labirinto” di Windows 3.1 e secchiate di venice viola e blu.
Il sistema di gioco è macchinoso ed inadeguato. Nella prima ora di gioco non ho trovato un senso all’uso delle arti marziali (oh beh… puoi sbloccare le combo), ho notato che le granate non siano lanciabili su un punto della mappa, ma per esplodere abbiano bisogno di un target nemico... E che siano infinite. Quindi perché i pugni!? PERCHÉ!? Tra l’altri spiegatemi quando e perché ci sia una probabilità inferiore del 100% di colpire. Indicazioni? No, grazie.
Carina L’idea del crafting, ma sarebbe ancora migliore se si dovessero ottenere materiali particolari per le varie “ricette” invece che i rottami che si raccolgono un po’ dovunque.
L’inventario sembra fatto in maniera oculata, ma anche qui noto un certo grado di confusione. Ancora non sono arrivato a capire l’effetto che le skill abbiano sull’economia di gioco, ma sono certo che non si possa pasticciare più di così.
2.7Voto KotaWorld.it3Grafica3Gameplay2Ottimizzazione