Da giocatore veterano di Rocket League, sono abituato a un’idea di sport digitale che premia il tempismo, l’intuizione e soprattutto il gioco di squadra. Ma con REMATCH mi sono trovato davanti a qualcosa che, pur restando saldamente nel solco dell’azione arcade e adrenalinica, riesce a restituire un feeling davvero inedito: quello di giocare davvero a calcio. Non un simulacro di tiri al volo scriptati o passaggi a imbuto, ma un’esperienza in cui ogni tocco di palla conta, ogni passaggio è manuale e ogni gol, sudato e sofferto, è una piccola impresa collettiva.
La sensazione è proprio quella di essere tornati indietro nel tempo quando, con una manciata di amici ed un pallone, ogni piazzale, campetto o prato diventava teatro di partite "spettacolari". Proprio come allora, anche in REMATCH ho percepito la mia totale mancanza di talento per quel gioco, quello del pallone, che dovrebbe essere un caposaldo per ogni abitante dello stivale (tanto da farmi talvolta arrivare a dubitare delle mie origini).
In REMATCH si gioca in squadre da tre, quattro o cinque giocatori, ma è proprio il 5v5 che rappresenta la modalità competitiva principale. Sloclap, studio già noto per Sifu, punta a una formula in cui il bilanciamento tra imprevedibilità e tattica trova la sua espressione migliore. E non parliamo di comandi automatici: qui non c’è alcuna “forza gravitazionale” che guida i passaggi al compagno più vicino. Ogni gesto tecnico è frutto di abilità pura. Passaggi, cross, tiri: tutto va indirizzato manualmente. Si mira con la telecamera, si calibra la potenza tenendo premuto il tasto giusto e si gestisce l’effetto con l’analogico. Sbagli di un pelo e la palla finisce nel nulla. Ma se azzecchi il tempismo e il compagno legge l’azione al volo… beh, la soddisfazione è da urlo.
Una delle scelte più audaci, che richiama i titoli della serie FIFA Street, è l’eliminazione totale delle interruzioni classiche del calcio: niente fuorigioco, niente rimesse, niente calci d’angolo. Il campo è chiuso da mura che restituiscono la palla con metà della forza dell’impatto, trasformando ogni azione in un continuo rimbalzo e rilancio. Il gioco si ferma solo quando qualcuno segna. Il ritmo, quindi, è sempre altissimo e costringe ogni giocatore a restare sul pezzo per tutti i sei minuti della partita (che possono allungarsi ai supplementari in caso di pareggio).
Devi gestire ogni scatto, tackle, passaggio e tiro con la consapevolezza di avere solo te stesso e i tuoi compagni reali. Il risultato è una dinamica che, più che a FIFA, fa pensare a Overwatch o proprio a Rocket League, dove il ruolo e la posizione contano quanto la tecnica. Il cuore dell’esperienza non è il dribbling funambolico, ma il lavoro collettivo (e su questo gran parte della player-base avrà sicuramente da lavorare).
Una menzione speciale va al sistema di colpi aerei e alle volée. Se ti posizioni correttamente sotto una palla che scende, puoi scegliere se controllarla con un tocco o tentare un tiro al volo. Passaggi di prima, lob inattesi, tocchi filtranti: è un gioco dove l’improvvisazione, se ben eseguita, è premiata. I giocatori hanno una barra della stamina che consente scatti esplosivi e brevi “extra effort” per superare i propri limiti nei momenti cruciali. Non mancano skill move e tocchi di anticipo, ma il vero segreto per mantenere il possesso è il gioco di squadra.
Non esistono inoltre ruoli fissi: ogni area del campo di gioco può essere coperta da qualsiasi giocatore della squadra e il portiere viene selezionato secondo il principio del “portiere volante”, Questo rende i duelli uno contro uno davanti alla porta vere sfide psicologiche, perché non affronti un’IA prevedibile (e molto spesso "scriptata"), ma un altro giocatore in carne e ossa, con le sue scelte, finte e intuizioni.
Al lancio, previsto per quest’estate, REMATCH offrirà quattro modalità: 3v3, 4v4, 5v5 e un 5v5 classificato, con nuove modalità già pianificate per le stagioni successive. Per ora è solo multiplayer online, ma sono in sviluppo anche dei bot per i giocatori solitari, attesi per il 2026. Unico punto interrogativo: il prezzo. Il titolo uscirà al prezzo di 25 euro. Non è un free-to-play, e questo potrebbe limitarne la diffusione in una fascia di pubblico che si è abituata a scaricare, provare e poi, magari, spendere. Vero che il gioco del calcio è il più popolare del mondo, ma REMATCH copre una nicchia ben specifica nel genere di giochi sportivi. Sarebbe potuto esplodere più rapidamente con un modello gratuito? Forse. Ma la sensazione è che Sloclap punti sulla qualità e sull’assenza di compromessi, anche sul fronte commerciale.