Per recensire Endling ho dovuto mettere da parte ogni tipo di contenuto “comico” o divertente che sia, perché nonostante questo sia un videogioco piacevole con cui passare il tempo, a posteriori purtroppo non c’è nulla di divertente nell’amaro in bocca che lascia. Capiamoci bene, Endling è meraviglioso e non gli sono riuscito a trovare mezzo difetto, ma il tema di cui tratta è affrontato con una brutalità artistica che non può far altro che spezzarti il cuore.
Suggerimento: guardate il trailer, frutto della collaborazione con uno studio che ha prodotto Love, Death & Robots !
Si, i gatti piacciono a tutti ed è relativamente facile partorire un gioco in cui sei un randagio ed il divertimento consista nel far cadere oggetti dai tavoli (mi riferisco a Stray, ma prendete questa frase con le pinze, abbiamo una recensione molto più profonda qui), ma non deve essere stato altrettanto facile concepire un indie in cui il protagonista proviene comunque dal regno animale senza farlo sembrare banale, particolarmente se si pensa che il gioco consiste nella sopravvivenza di una volpe all’intervento umano sul suo habitat.
Non so voi, ma a valle di un bombardamento mediatico a cui personalmente mi sento soggetto a proposito dell’ecologia, nonostante abbia a cuore il tema, ho costruito una sorta di barriera attorno al mio cervello, attraverso la quale ormai le immagini di uccelli impestati di petrolio o pesci morti a galla non sorbiscono più un grande effetto. Endling invece mi ha davvero toccato.
Il gioco è relativamente semplice nelle meccaniche e negli obiettivi: siete una volpe con dei cuccioli da sfamare e dovete far in modo da riuscire a sopravvivere (voi e loro) esplorando la mappa e trovando del cibo con cui poter sfamare i volpacchiotti. Il tempo è limitato dal sorgere del sole e prima che i raggi di sole sveglino eventuali nemici, siete costretti a tornare nella vostra tana. Notte dopo notte, il paesaggio diventa sempre più mostruosamente mutilato dall’essere umano, il che permette di sbloccare nuove strade verso sezioni della mappa sconosciute, ma anche di venire a contatto sempre di più con scenari apocalittici, in cui il più dei bipedi tende a voler catturare voi ed i vostri cuccioli per spellarvi (di sangue non se ne vede, ma per i genitori: sappiate che essere catturati porterà ad un’animazione piuttosto cruda). Man mano che si procede con il gioco, i cuccioli avranno modo di imparare abilità con le quali gli sarà possibile aiutare mamma volpe a trovare più cibo. Badate bene a trovarne abbastanza, pena una morte davvero triste dei piccoli.
Lo stile grafico è cartoonesco e mi ricorda per qualche verso XIII, Road 96 o addirittura Another World, ma non prendete la similitudine troppo sul serio, poiché Endling ha abbastanza di “suo” ed è pienamente originale sia nel concetto che in grafica che in musica. Malgrado sia un gioco mirato ad un pubblico che utilizza controller invece di tastiera e mouse, i controlli sono semplici e puliti: non che ci siano tutti questi controlli da dover utilizzare, ma ho testato titoli che pur di utilizzare ogni tasto di un controller si sono inventati meccaniche inutili nell’economia del titolo stesso.
TLDR; per me è un quasi-dieci. Uno dei migliori giochi a cui abbia mai giocato, ma Endling è davvero più di un gioco, forse un’opera d’arte come lo potrebbe essere un film drammatico.
9.3Voto KotaWorld.it9Grafica9Gameplay10Ottimizzazione