Immaginatevi di essere un ispettore di polizia e di svegliarvi un giorno privi di memoria e con una sensazione di odio verso voi stessi ed il sapore di vomito alcoolico in bocca. Non sarebbe un grande inizio della vostra giornata, vero? Meno male che per farvi provare l’esperienza suddetta ripercussioni sulla vostra vita quotidiana ci pensa Disco Elysium.
Il titolo è un bel po’ strambo e non ha niente a che fare con la musica anni ’80 o “Vampire: The Masquerade”. Una volta doppiocliccato sull’eseguibile, vestirete i panni di un tale davvero… otticamente non convenzionale, seguito da uno strano tipo dai tratti asiatici, in un’ambientazione che è un mega-mistone di Olanda, Caraibi e solo i programmatori sanno cos’altro.La storia si svolge oltretutto in un futuro simil-distopico, dove un momento sembra di stare nelle Londra vittoriana steampunk, un momento in un film di Austin Powers.
Anche lo stile grafico sorprende, con dei disegni praticamente alla Van Gogh, ma non finisce qui: nel gioco sarà importante dialogare con le proprie emozioni e con gli oggetti esattamente quanto con le persone.Le stesse meccaniche di gioco sono a metà tra un gdr ed un “punta-e-clicca”. Se dunque volete passare qualche ora divertendovi e mandando in Blue Screen of Death il vostro cervello ed esclamare “WTF” ad ogni piè sospinto, armatevi di tastiera e di mouse e fatevi una partita a quello che per come la vedo io è uno dei titoli più originali usciti da anni a questa parte.