"Solo una cosa è certa... La penitenza non finisce mai". Ed è infatti per questo che, a quattro anni dal primo capitolo, gli spagnoli di The Game Kitchen ci propongono la seconda iterazione del loro iconico metroidvania. Blasphemous 2 origina come continuazione diretta del DLC gratuito Wounds of Eventide, che di fatto rappresentava il vero finale del primo Blasphemous. Una iconografia cristiana brutale e a tratti crudele si unisce alla vera e propria blasfemia, in gioco ma non solo, per dare vita a un seguito che innova con il contagocce, ma lo fa nei punti giusti, non stravolgendo una formula tutto sommato abbastanza solida.
L'ultima ascensione
Il Cuore nel Cielo ha annunciato il ritorno del Miracolo e, con esso, la nascita di un nuovo bambino miracoloso. Nei panni del Penitente ci risveglieremo in una terra misteriosa, diversa da Cvstodia, ma con lo stesso obiettivo di impedire il compimento della profezia lasciando cadaveri sulla nostra strada. Il Miracolo ha posto sulla nostra strada i Cinque Membri dell'Arciconfraternita, Penitenti come noi, sentinelle pronte a dare la vita per permettere la nascita del Bambino.
Crudele, grottesco, cupo, il mondo di Blasphemous 2 mantiene intatte le caratteristiche che avevano contraddistinto il primo capitolo, il tutto in apparente contrasto con la beatitudine e l'estasi data dalla forte componente religiosa, anche qui aspramente criticata nella sua radicalità. Blasphemous 2, che molto deve anche al genere souls-like, riprende nuovamente da questo lo stile della narrazione: convoluta, complessa, fatta di non detti e con grande importanza riposta nelle descrizioni di tutti gli oggetti ottenibili durante l'avventura. L'hub dell'avventura sarà la Città del Nome Benedetto, dove faremo la conoscenza di alcuni PNG importanti come lo Scultore, il Mercante e la povera fanciulla che aumenterà i nostri HP e il numero delle nostre boccette biliari al prezzo di venire progressivamente scorticata.
Esplorando le terre misteriose in cui ci siamo risvegliati, inoltre, avremo modo di conoscere altri personaggi a dir poco curiosi e cercare di scoprire le loro storie (spesso indicibilmente drammatiche), dovendo in alcuni casi completare delle vere e proprie quest per poter approfondire la loro conoscenza o sbloccare ricompense. La navigazione è completamente libera ma, ovviamente, troveremo degli ostacoli invalicabili finchè non otterremo le giuste abilità per superarli (principalmente doppio salto e slancio aereo). Tornano gli inginocchiatoi, luci di speranza che ci permetteranno di recuperare vita e riempire le boccette di bile. Non mancano inoltre i collezionabili, come i Cherubini, presenti anche nello scorso capitolo, o le Cobijadas (delle donne ammantate in un telo nero che rivela solo gli occhi, una tradizione della provincia di Cadice). Non si tratta però di una raccolta fine a se stessa: impegnarsi nel trovare questi oggetti nascosti, oltre a far fede alla natura intrinseca dei metroidvania, garantirà anche delle ricompense, alcune davvero molto, molto utili. Vi ricordate le critiche al tedioso backtracking necessario per visitare nuovamente aree già esplorate? The Game Kitchen vi ha ascoltato, adesso è possibile spostarsi da un inginocchiatoio all'altro...ma ovviamente tutto ha un prezzo, cosa credevate?
La Sacra Trinità
Il principale miglioramento che il team ha messo in essere con questo sequel ci viene presentato praticamente subito. La nostra cara vecchia Mea Culpa, la spada che ci aveva fedelmente accompagnato attraverso Cvustodia, è stata ora sostituita da ben tre diverse armi. All'inizio del gioco potremo scegliere con quale iniziare ma, presto o tardi, finiremo per acquisirle tutte, potendole usare contemporaneamente a rotazione.
Veredicto è un enorme turibolo che rappresenta l'arma pesante del gioco. È in grado di sferrare colpi possenti e infliggere grossi danni a scapito di una lentezza nell'utilizzo che mette sicuramente in difficoltà di fronte ai nemici più agili. Ciascuna delle tre armi possiede un'abilità speciale: quella di Veredicto vede l'incensiere prendere fuoco facendo uso del Fervore (il mana, mantenuto identico al primo capitolo) in modo da infliggere anche danni da ustione agli avversari colpiti. Sarmiento e Centella sono uno stocco e un pugnale e rappresentano invece l'arma rapida dell'arsenale. Allo scarso danno inflitto suppliscono con la capacità di bloccare, e eventualmente contrattaccare, gli attacchi nemici, nonchè la possibilità di infliggere danni elettrici finchè non si subisce danno utilizzandole. Infine abbiamo Ruego al Alba, l'arma più bilanciata del trio (e personalmente quella che ho utilizzato più spesso). Ruego al Alba è una scimitarra che infligge danni interessanti mantenendo comunque una buona rapidità, il tutto permettendoci di bloccare e contrattaccare gli affondi nemici e sfruttare il nostro sangue per potenziare i nostri fendenti con danni mistici.
Tutte e tre le armi presentano un albero delle abilità dove potremo potenziarne le caratteristiche, o sbloccare nuove mosse, grazie ai Marchi del Martirio, valuta che otterremo esplorando la mappa o sconfiggendo i nemici. Sembrerebbe che così The Game Kitchen si sia messa al riparo dalle critiche di monotonia riguardanti il combat system. Ni. Nel senso che, se è vero che sicuramente la varietà è aumentata rispetto al passato, il combattimento resta comunque abbastanza "crudo" per sua intrinseca natura: molte mosse o abilità spesso si rivelano un arma a doppio taglio visto il lungo tempo necessario all'attivazione, tanto che massacrare i mob di attacchi base resta ancora la strategia più efficace.
Quello in cui invece il team è davvero riuscito è stato affidare a ciascuna delle tre armi la capacità di risolvere puzzle durante l'esplorazione della mappa. Veredicto infatti ci permette di suonare delle pesanti campane la cui onda sonora farà apparire delle piattaforme prima invisibili e aprire delle porte prima sigillate; Sarmiento e Centella ci permetteranno, un una rapida stoccata, di utilizzare dei particolari specchi per teletrasportarci a breve distanza nella direzione verso cui viene riflessa la luce; Ruego al Alba, grazie al suo potente colpo in picchiata, ci permetterà di aprire con la forza delle pareti particolari. Spesso ci sarà la necessità di combinare le abilità delle varie armi equipaggiandole in sequenza, creando dei puzzle ambientali decisamente interessanti.
Acta, non Verba
Anche le magie hanno subito un "restyling": adesso sono molte di più e divise in due categorie, i Versetti, magie a basso costo di Fervore e a rapida esecuzione, e i Canti, magie più lente ma dall'alto potenziale. Il rosario con i suoi grani e le sue abilità passive sono stati mantenuti (obbligatoriamente, visto che il rosario fa parte del modello 2D per Penitente), mentre alle reliquie e ai cuori di Mea Culpa sono state sostituite le Statue della Pala d'Altare che il nostro Penitente porta sulla schiena. Potremo ottenerle come ricompense di quest, esplorando la mappa, oppure portando al già citato Scultore i suoi strumenti o delle "memorie" di PNG incontrati, con i quali sarà in grado di scolpire le effigi per noi. Inizialmente avremo solo due slot, ma potremo sbloccarne fino a otto. Le Figure della Pala danno soprattutto bonus passivi, ma in generale è comunque possibile fare una build più consistente e studiata rispetto al primo capitolo.
Combattimenti e esplorazione beneficiano quindi entrambi della varietà infusa dall'introduzione di tre armi differenti, ma personalmente ho trovato nell'esplorazione l'upgrade più importante rispetto a Blasphemous: sarà per il level design più vario e affascinante, sarà per la maggior facilità e rapidità di navigazione all'interno degli scenari, insomma scoprire la mappa e quello che nasconde è stata una sfida quasi superiore a quella posta dai combattimenti e, onestamente, molto più divertente e soddisfacente. Un 98% di mappa scoperta contro un 70% scarso del predecessore vorrà dire qualcosa.
Non convincono, purtroppo, le boss-fight: oltre ad essere generalmente meno impegnative rispetto al titolo precedente, la maggior parte sono risultate poco ispirate rispetto all'atmosfera di religiosa maestosità a cui team spagnolo ci aveva abituato. Si tratta perlopiù di combattimenti "a grandezza d'uomo", con il boss che ha le nostre dimensioni, o simili. Della decina di scontri a precedere quello finale, pochi mi hanno tenuto davvero col fiato sospeso, facendomi venire voglia di incrociare ancora le spade con quel grandioso avversario. Peccato, sicuramente si poteva fare di più in questo senso.
Tecnicamente parlando
Abbiamo giocato Blasphemous 2 sulla seguente configurazione:
AMD Ryzen 7 3700x @ 3.60 GHz
Gigabyte RTX AORUS Master 3080 Ti 12Gb
Corsair Vengeance RGB RT 32GB DDR4 3600MHz
Monitor LG 34GN850 a risoluzione 3440x1440 (21:9)
Il titolo gira in maniera ottimale senza particolari problemi. Abbiamo solamente notato un fastidioso bug dove cambiando arma, quella precedente rimaneva in vista, creando ancora più confusione, magari nel bel mezzo della battaglia. Qualche problemino anche per il contrattacco dopo la parata: spesso usando Sarmiento e Centella questo non andava correttamente a segno. Molto meglio invece la gestione del platforming, con cadute accidentali e incolpevoli molto più rare. Passando allo stile artistico, sembra impossibile, ma appare addirittura migliorato, più gotico, più cruento. Una pixel art estremamente pulita ma al contempo sporca, impura, decadente, alla quale si associano delle brevi scene animate che non sempre ben si sposano con lo stile artistico generale. Impeccabile il doppiaggio inglese e, soprattutto, la colonna sonora monumentale. Ottima anche la localizzazione in italiano, anche se solo per i testi.
In conclusione
Blasphemous 2 è un ottimo sequel che mira alle principali criticità del suo predecessore e prova a smussarne gli angoli, riuscendoci perlopiù, ma non sempre. Un metroidvania che ora può dirsi veramente tale grazie a un miglioramento del platforming e del level design su tutta la linea, peccato per il combattimento che, seppur godendo di maggiore varietà, pecca ancora su alcuni difetti intrinseci. Un'atmosfera oscura e decadente ci ha avvolti inesorabilmente per tutte le 17 ore che sono state necessarie per vedere uno dei due finali possibili (con alta probabilità che ve ne siano di nascosti) e completare il gioco al 91%. Esplorazione, main quest, side quest, e ancora esplorazione. Sarà anche un more of the same, ma a noi non basterà mai. The Game Kitchen pls gib more.
8.3Voto KotaWorld.it8.5Grafica8Gameplay8.5Ottimizzazione