Viewfinder è un nuovo concept di puzzle game in prima persona in cui, giocando con la prospettiva e una magica Polaroid, risolveremo gli enigmi di un universo digitale alla ricerca del "Sacro Graal" capace di salvare la realtà al di fuori.
Questione di Prospettive
Catapultati da un ambiente sospeso all'altro, dovremmo risolvere indovinelli che si pareranno tra noi e il teletrasporto con cui scappare via verso il prossimo livello. Nostra unica arma saranno delle foto che "incolleremo" davanti a noi, portandole così alla luce. Dobbiamo attraversare un precipizio? Basterà disporre nell'aria questa foto di ponte parigino facendolo materializzare davanti a noi, e ciò che fino ad un istante fa era una foto di 5cmx5cm si trasformerà in un passaggio largo 5mx5m al di là dell'orlo!
Non ti basta un ponte? Perché allora non fotocopiare un paio di foto di ponti così da farli materializzare uno dopo l'altro e crearci un passaggio degno della cavalleria del re!
Viewinder cerca, con il suo ambiente colorato e la sua musica armoniosa, di farci vivere un'esperienza appagante nel riuscire a trovare passaggi dove prima non c'erano, a farci uscire dagli schemi della realtà e iniziare a ragionare con una logica diversa. Una logica fatta di realtà sovrapponibili in cui tutto può essere riprodotto e cancellato. Far scomparire muri che ci ostacolavano, duplicare oggetti a colpi di scanner e ripetere il tutto finché non troviamo la chiave di volta del mistero.
La libertà di Viewfinder è grandiosa, la sensazione di avere tra le mani uno strumento in grado di cambiare ciò che ci circonda in base a come lo vediamo (e non in base a come realmente è) ci fa rivivere la meraviglia che abbiamo provato giocando a Portal. Enigmi lì distesi di fronte a noi che dovremo afferrare allargando la nostra capacità di analizzare lo scenario e trovare il trucco per far risplendere la magia della prospettiva.
A colpi di click
I livelli, come ogni puzzle game, saranno via via più complicati, caratterizzati da uno stile diverso in base al fantomatico "creatore" di quelle oasi virtuali. I sotto-mondi saranno 5, 4 per ogni creatore originale e uno bonus, in essi vi saranno dei portali che ci porteranno nei livelli "storia" e alcuni facoltativi più tenaci da risolvere. Senza spoilerarvi oltre, ci penseranno gli innumerevoli post-it, appunti e memorie vocali disseminati nei livelli, a raccontarvi le imprese del gruppo e i motivi che hanno spinto i suoi membri alla creazione di quella realtà virtuale.
Avanzando negli ambienti ci saranno introdotte meccaniche nuove. Ogni volta che penseremo non ci sia altro da aggiungere, ecco che il gioco ci sorprende con una nuova meccanica capace di ravvivare i nostri neuroni e ristabilire la necessità di pensare con una logica nuova, fuori dagli schemi. Inutile dire che la parte più divertente sarà da quando ci verrà data la nostra personale Polaroid in grado di cambiare la realtà.
Il racconto della storia sarà condiviso tra 3 narratori, uno sarà il narratore impersonale dato dagli stralci di informazione citati, una narratrice sarà invece la nostra compagna rimasta fuori dalla simulazione con il compito di guidarci attraverso di essa, e infine vi sarà una intelligenza artificiale guardiana di quei luoghi e del lascito dei creatori scomparsi.
La storia, se inizialmente rappresenta un "ronzio" di sottofondo, inutile e non pertinente al nostro avanzare, improvvisamente senza rendercene conto ci avvolgerà sempre di più, complice, inutile negarlo, il guardiano rimasto, che con la sua voce pacata e le sue innumerevoli domande servirà da punto di congiunzione tra questo bellissimo concetto di gioco e una storia che lo sappia esaltare.
La trama che andremo a svelare è costituita dalla ricerca di un'invenzione che i creatori hanno lasciato nascosta all'interno dei loro mondi, invenzione che pare essere capace di risolvere la problematica del disastro climatico in corso. Non si riesce a capire il motivo per il quale è rimasta nascosta all'interno del loro mondo e del perché tali creatori siano anch'essi scomparsi senza che la diffondessero. Così, attraverso i loro stralci di memorie, andremo a ricostruire la loro storia e i motivi del mistero che avvolge la loro invenzione, dalla loro amicizia alla loro scomparsa.
Cartucce Scariche
Viewfinder è un puzzle game che stabilisce nuove regole nel genere dei puzzle-game. L'addentrarci in un quadro che prende vita, il creare mondi a colpi di Polaroid, ci fa sentire come se fossimo noi stessi dentro lo schermo, non più limitati da una pellicola virtuale. Peccato che la nostra Polaroid abbia davvero pochi scatti, pochi livelli in cui le idee zampillano da tutti i pori ma non sono del tutto sfruttate. La mancanza di un "end-game", quale un editor, limita l'esperienza tra le 4 e le 5 ore, troppo esigue per un titolo che poteva essere il nuovo Portal. Non ci rimane che apprezzare e consigliare questo titolo armonioso con la mia più ferma speranza di vedere presto un seguito in cui potremo noi stessi creare meraviglie da condividere e dare il nostro ringraziamento agli sviluppatori ampliando la loro creatura.
7Voto KotaWorld.it8Grafica8Gameplay5Longevità