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Shin Chan: Shiro and the Coal Town - La Recensione (PC)

 

Ricordo ancora con nostalgia quei sabati o domeniche mattina davanti alla TV, quando bastava alzarsi presto per godersi la propria "maratona" di cartoni animati. Erano davvero speciali: senza Netflix o YouTube, ogni puntata trasmessa diventava un piccolo evento imperdibile. E poi, ecco che una mattina come tante altre ti imbatti in Shin Chan, con i suoi tratti "improponibili" e quell'umorismo fuori dagli schemi che sapeva colpire dritto nel cuore di un bambino ribelle e curioso. Immaginatevi la mia reazione quando vidi Shinnosuke tirare giù i pantaloni e mostrare il suo lato "meno nobile", un gesto che per noi bambini poteva sembrare così fuori dagli schemi e divertente da farci ridere a crepapelle. In un certo senso, Shin Chan rappresentava proprio quel piccolo spazio di ribellione innocente, dove potevi vedere qualcosa di "proibito" senza sentirti davvero in colpa.

Poi, all'improvviso, quel cartone sparisce, e finisci quasi per convincerti di essertelo solo immaginato, come se fosse stato il frutto di un sogno nato da uno dei tuoi appisolamenti sul divano davanti alla TV. Eppure, crescendo, scopri che l'opera di Yoshito Usui non solo è reale, ma è molto più vasta di quanto la televisione italiana ti abbia mai fatto credere. In Giappone, l'anime di Shin Chan ha resistito persino alla scomparsa del suo creatore, continuando a produrre nuovi episodi ancora oggi: oltre 1000 episodi suddivisi in 32 stagioni dal 1992, contro il centinaio arrivato da noi, spesso censurato e adattato con pesanti tagli.

 

 

Il fatto è che Shin Chan è uno di quei prodotti concepiti dalla cultura giapponese che faticano a trovare una perfetta traduzione nel contesto occidentale. Gran parte dell'umorismo della serie si basa sull'uso stravagante e inappropriato del linguaggio da parte di Shinnosuke, oltre che sul suo comportamento esuberante e dispettoso. Per questo, chi non conosce la cultura o la lingua giapponese potrebbe non cogliere appieno il senso di molte battute. Prendete ad esempio la famosa gag di "Mr. Elephant": per quanto sia ovviamente una gag fisica, ha una risonanza culturale più profonda, richiamando la popolare canzone per bambini giapponese "Zou-san", un dettaglio che sfugge facilmente al pubblico occidentale. Nonostante questi ostacoli, Shin Chan ha trovato una certa popolarità nel resto dell'Asia, dove esiste una maggiore compatibilità culturale. Il suo umorismo è spesso sarcastico, giocato sugli stereotipi e ricco di allusioni sessuali, pur mantenendo uno stile di commedia che riesce a essere, paradossalmente, adatto anche alle famiglie. È una serie che, pur non essendo sempre compresa appieno in Occidente, ha saputo ritagliarsi un posto nel cuore di chi ha saputo apprezzarne l'irriverenza e la comicità surreale.

Colpito principalmente dallo stile artistico e dal desiderio di rivivere, anche solo per qualche ora, quelle nostalgiche mattine d'infanzia, ho accettato con entusiasmo la possibilità di recensire Shin Chan: Shiro and the Coal Town, uno tra i numerosi titoli del brand ad arrivare da noi. L'idea di immergermi di nuovo nel mondo spensierato e surreale di Shinnosuke mi ha riportato indietro nel tempo, ricordandomi perché questo piccolo monello giapponese mi aveva tanto colpito da bambino.

 

 

Ciao, sono Shin Chan e ho cinque anni!

 

Il gioco segue il successo occidentale del 2022 di Shin chan: Me and the Professor on Summer Vacation - The Endless Seven-Day Journey, inserendosi nel filone della serie Bokunatsu di Kaz Ayabe. All'inizio, la famiglia di Shin-chan si trasferisce in un villaggio rurale perché il padre, Hiroshi, riceve un incarico di lavoro vicino alla sua città natale, ad Akita. Nei panni di Shin-chan, il giocatore è chiamato a esplorare il villaggio, aiutando gli abitanti locali attraverso missioni che includono attività come la pesca, la cattura di insetti e la raccolta di oggetti, sempre sotto l'ala protettrice (ma non sempre politically correct) del nonno Ginnosuke.

 

 

Questo inizio lento e molto "cozy" viene improvvisamente interrotto dalla scoperta, da parte di Shinnosuke e del suo cagnolino Shiro, di una misteriosa linea ferroviaria nascosta nella folta boscaglia che circonda il villaggio. Il treno, o forse sarebbe meglio definirlo tram, ha un'unica fermata: Coal Town. Come suggerisce il titolo del gioco, questa offre un'ambientazione completamente diversa per i giocatori, con un design più astratto e immaginativo. Tuttavia, la struttura delle missioni rimane simile a quella del villaggio: i giocatori devono raccogliere vari materiali grezzi estratti dalle miniere, che possono essere utilizzati per creare nuove invenzioni e avanzare nella storia principale. Inoltre, a Coal Town è presente un ristorante, dove gli ingredienti raccolti nel villaggio di Akita possono essere usati per completare ricette e aiutare il ristorante a espandere il proprio menu e attirare più clienti.

 

 

Sebbene il gioco sia fortemente incentrato sulla narrazione "slice of life", ha anche due story line parallele legate al mondo reale e quello "immaginario" di Coal Town. La storia ha però un ritmo molto compassato e si sviluppa nel corso dei giorni di visita a Coal Town, rappresentando di fatto il punto debole del gioco per un semplice ma cruciale motivo: mi sono trovato a un punto in cui ho dovuto passare diversi giorni correndo ovunque per raccogliere qualsiasi cosa mi capitasse sotto mano, poiché un oggetto necessario per la progressione della storia non era segnalato né disponibile fino al raggiungimento di un certo numero di giorni. È possibile che il problema sia legato alla progressione delle missioni secondarie, ma non ho certezze a riguardo.

 

Non sono pigro, sto solo risparmiando energie!

 

Ogni città ha la sua trama, i suoi personaggi, le proprie attività e le esigenze della comunità, costringendo il giocatore a dividere il tempo tra le due per far avanzare la narrazione complessiva. Da un lato, l’idillio rurale, dall’altro, il trambusto industriale: Shiro and the Coal Town dà vita alle sue ambientazioni in modo vibrante e suggestivo. Akita risveglia la nostalgia con la sua campagna verdeggiante, ricoperta di fiori. Sentieri segreti si snodano tra campi di riso ondeggianti e ruscelli scintillanti che scorrono in pace.

 

 

In contrasto, la storia di Coal Town pulsa ancora di vita: i gradini consumati, i vicoli affollati e il tintinnio dei macchinari evocano l'energia e la grinta dell'epoca Showa. Questa città malandata sembra respirare un'epoca ormai perduta, e mentre i giocatori esplorano il suo ritmo antico, emerge un senso di connessione tra le comunità e i luoghi che il progresso ha abbandonato. Le foreste illuminate dalle lucciole emanano una quiete magica, mentre le baracche ronzano di vivacità. Il passare dei giorni scorre fluidamente, intrecciando nostalgie passate e presenti. Il risveglio al crepuscolo, con le lanterne tremolanti, invita all’avventura, svelando ogni zona come pagine di un libro che si aprono su ricordi dimenticati.

 

 

Nel gioco, la gestione del tempo è fondamentale: si deve decidere quando raccogliere materiali come minerali, piante, insetti e pesci, quando proseguire con la storia principale e quando dedicarsi alle missioni secondarie. Come il suo predecessore, il gioco segue principalmente una struttura di fetch quest: nella maggior parte dei casi, si tratta di ottenere un oggetto per consegnarlo a qualcuno. Tuttavia, questa semplicità viene arricchita dall'atmosfera e dalla scoperta, rendendo ogni missione una piccola parte di un mondo vivido e nostalgico.

 

 

Uno degli elementi che si rivela essere un vero punto di forza è un minigioco di corse che mi ha divertito moltissimo. Per progredire, è necessario raccogliere oggetti e sbloccare potenziamenti che vi permetteranno di affrontare e vincere gare sempre più impegnative. Questo minigioco non è solo un'aggiunta opzionale, ma è strettamente legato alla boss fight finale, che è semplicemente fenomenale.

 

 

 

Tecnicamente parlando

 

Abbiamo testato Shin Chan: Shiro and the Coal Town sulla seguente configurazione:

 

AMD Ryzen 7 3700x @ 3.60 GHz

Gigabyte RTX AORUS Master 3080 Ti 12Gb

Corsair Vengeance RGB RT 32GB DDR4 3600MHz

Monitor LG 34GN850 a risoluzione 3440x1440 (21:9)

 

Un aspetto di Shin Chan: Shiro and the Coal Town che merita assolutamente attenzione è il suo art-style. Ogni ambiente è splendidamente disegnato a mano, invitando il giocatore a esplorarlo a fondo, mentre i personaggi, resi con uno stile unico in cel-shading, si fondono perfettamente con lo scenario, dando l'impressione di essere tornati all'interno di essere catapultati effettivamente all'interno del succitato cartone animato del sabato mattina, che non si riesce a smettere di guardare. Gli sfondi dipinti a mano sono così belli che non è stato affatto un problema correre avanti e indietro tutto il giorno e la notte per trovare ciò di cui avevamo bisogno. E il fatto che, durante la corsa, Shinnosuke si trasformi in un esilarante "culetto volante" rende il tutto ancora più divertente e iconico.

 

 

Come se lo stile artistico non fosse già abbastanza impressionante, il gioco è accompagnato da una colonna sonora incredibile. Ogni brano cattura alla perfezione il tono delle scene, che siano sciocche, drammatiche o emozionanti, mentre si distingue particolarmente nelle grandi scene d'intermezzo. I miei momenti musicali preferiti sono stati i titoli di coda e una speciale scena notturna che non voglio spoilerarvi, ma è davvero unica. Dovreste assolutamente giocare il titolo per scoprire queste chicche artistiche e sonore e vedere cosa ne pensate!

 

In conclusione

 

Shin Chan: Shiro and the Coal Town riesce a catturare l'essenza nostalgica e irriverente del personaggio di Shinnosuke, offrendo un'esperienza che mescola simulazione di vita, esplorazione e momenti esilaranti. Grazie a un'art direction straordinaria, con sfondi dipinti a mano e personaggi in cel-shading, il gioco ci immerge in un mondo che sembra uscito direttamente dall'anime. Il gameplay, seppur semplice nelle sue fetch quest, viene arricchito da elementi divertenti come l'esaltante minigioco di corse e  da una colonna sonora eccellente, che rende ogni momento memorabile. Nonostante qualche rallentamento nella progressione della storia, l'esperienza complessiva è piacevole e perfetta per chi desidera rivivere un po' di quella spensieratezza d'infanzia.

 

8.7Voto KotaWorld.it10Grafica7.5Gameplay8.5Ottimizzazione

 

 

 

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