Molto spesso le terribili condizioni lavorative dei lavoratori di Amazon sono oggetto di inchieste, articoli o servizi giornalistici. Ma vi siete mai chiesti come sarebbe davvero lavorare per il colosso dell'e-commerce mondiale? ORDER 13, sviluppato da Cybernetic Walrus, è un gioco che sfrutta con astuzia un'ambientazione distopica e oscura per mettere in scena, con una satira pungente e un pizzico di comicità nera, le dure condizioni lavorative nei grandi centri logistici, portando all'estremo il concetto di "lavorare fino alla morte". Almeno, però, in questo universo virtuale esiste un gatto domestico che alleggerisce l'atmosfera cupa e opprimente del magazzino dove lavoreremo.
Nel gioco, vestiamo i panni di un operatore solitario costretto a revisionare ordini, recuperare pacchi dagli scaffali e confezionare spedizioni in una struttura che si rivela sempre più sinistra ogni giorno che passa. Il gameplay è infatti suddiviso in giornate di lavoro, in ognuna delle quali avremo una "quota" di guadagni da raggiungere per evitare il game-over. Con i guadagni del giorno precedente potremo acquistare upgrade che renderanno il nostro lavoro più efficiente, oppure ninnoli per migliorare la qualità di vita del nostro fidato compagno felino, che molto lealmente attende il nostro ritorno nel nostro alloggio (molto comodamente sistemato all'interno del magazzino stesso - quanto amo il capitalismo!).
Muniti soltanto di una torcia e di uno scanner per individuare la posizione degli oggetti da spedire, ci troviamo a esplorare corridoi oscuri e poco rassicuranti, immersi in un silenzio rotto esclusivamente da rumori inquietanti e improvvisi "jumpscare". L'idea di fondo è senza dubbio originale e affascinante: la sensazione di isolamento, il silenzio disturbato e l'atmosfera cupa rendono l'inizio del gioco estremamente coinvolgente, riuscendo inizialmente a suscitare un autentico senso di tensione e suspense.
Sfortunatamente, questa sensazione svanisce rapidamente, già dopo poche giornate di lavoro. Appena il giocatore prende confidenza con le dinamiche del gameplay, diventano evidenti i limiti strutturali del titolo. ORDER 13 basa infatti gran parte della sua paura su semplici effetti sonori e figure minacciose che compaiono fugacemente, perdendo efficacia non appena si comprende che l'unico vero pericolo è costituito da un singolo mostro (la cui pelata ricorda non ironicamente il buon vecchio Bezos), facilmente riconoscibile dai suoi caratteristici passi pesanti e dalla sua routine prevedibile.
L'introduzione di nuove aree del magazzino, che promette inizialmente un'evoluzione interessante del gameplay, finisce per deludere rapidamente. I mostri non cambiano in modo significativo e rimangono fondamentalmente uguali, variando solo in numero o con piccole modifiche estetiche che non modificano mai la loro pericolosità effettiva. A peggiorare la situazione, la presenza eccessiva di nascondigli rende praticamente impossibile sentirsi davvero in pericolo: accovacciarsi sotto uno scaffale o sfruttare ripari bassi è più che sufficiente per sfuggire alla minaccia, che perde così completamente il suo fascino horror, trasformando l'esperienza in una monotona routine di schivate e spostamenti prevedibili.
Dal punto di vista della gestione economica e delle attività lavorative, ORDER 13 offre poche sfide. Una volta appreso il meccanismo di imballaggio e spedizione, il rischio di sbagliare diventa praticamente inesistente, trasformando un potenziale elemento strategico in un semplice esercizio ripetitivo. Anche l'upgrade degli strumenti e la progressione economica, che dovrebbero essere aspetti centrali, si dimostrano sorprendentemente superficiali: l'incremento della difficoltà si limita spesso a un maggiore spreco di tempo senza un reale aumento delle ricompense.
Il gatto, inizialmente simpatico e motivante, si rivela presto una semplice barra del tempo mascherata: un altro dei modi per finire prematuramente la partita è quello di non rientrare nel nostro alloggio prima che il micio "muoia" letteralmente di noia. Il rapporto con l'animale, che dovrebbe rappresentare un supporto emotivo per riprendersi dopo ciascuna sortita tra gli scaffali, si limita però a poche semplici interazioni (accarezzarlo o nutrirlo) che diventano presto una routine meccanica e priva di profondità. Volendo, però, questo potrebbe essere una scelta voluta, a sottolineare quanto certi tipi di mansioni siamo alienanti e deumanizzanti.
ORDER 13 riesce, tuttavia, a conservare una certa attrattiva grazie al suo concept interessante e alla curiosità di capire dove vuole andare a parare. Offre alcune ore piacevoli e, volendo, dà anche modo di riflettere sull'assurdità delle condizioni di lavoro moderne in campi come quello della logistica. ma la sua longevità è drasticamente compromessa dalla ripetitività e dalla mancanza di vere novità dopo le prime fasi di gioco.
Sarebbe stato interessante esplorare ulteriormente le possibilità offerte dalla premessa del gioco, magari introducendo più tipologie di nemici o implementando una modalità cooperativa "infinita" per aumentare la longevità e il coinvolgimento. Attualmente, il gioco si completa facilmente in un paio d'ore, durata comunque coerente con il prezzo contenuto di circa 8 euro.
In conclusione, ORDER 13 resta un titolo piacevole e divertente grazie alla sua ironia e all'atmosfera iniziale ben riuscita, ideale per una serata breve di gioco. È una buona esperienza per il prezzo richiesto, ma non aspettatevi profondità o sfide realmente impegnative oltre le prime fasi.
7Voto KotaWorld.it7Grafica6Gameplay8Ottimizzazione