The Fermi Paradox o il paradosso di Fermi è quella "valutazione" (così la chiama Wikipedia) per cui secondo Enrico Fermi (luminare fisico romano, mica pizza e fichi!) saremmo una civiltà friendzonata dal resto della vita intelligente.
Noi umani siamo, come diceva la mia professoressa di biologia alle scuole superiori (pace all'anima sua), una caccola nell'economia dell'universo, vero, ma l'ancora più intelligente Enrichetto nazionale ci diceva che data la vastità dell'universo, per la legge dei grandi numeri, dovrebbero esserci un sacco di caccole, tanto che l'universo dovrebbe proprio essere incrostato di vita intelligente... che però ci schifa. Oppure dura poco (e te credo, guarda come stiamo messi noi oggigiorno). Oppure è troppo lontana. Oppure o noi o loro non riusciamo a comunicare via radio. Insomma siamo una civiltà di sfigati... O di imbecilli, perchè potrebbe darsi che le risorse nell'universo siano un bene prezioso e che tutti si nascondano da tutti (nel qual caso, solo noi umani avremmo un programma spaziale per tentare la comunicazione con eventuali alieni), che se poi ti invadono gli xenomorfi, te la sei voluta.
Grazie al buon Fermi, la nostra autostima è alle stelle. Meno male che è morto a Chicago, almeno facciamo un po' per uno a sfotterci... E per fortuna ci sono i videogiochi ad estraniarci dal nostro male esistenziale.
The Fermi Paradox è un gioco in cui sei Dio alle prese con alcune civiltà di una galassia che si sviluppano da forme di vita primordiali e diventano man mano più evolute, fino ad eventualmente poter trasmettere segnali nello spazio, viaggiare con astronavi generazionali ed eventualmente colonizzare nuovi pianeti e sviluppare tecnologie futuristiche. L'obiettivo del gioco è sbloccare "the ultimate technology" che otterrete se un tot di civilizzazioni raggiungono il livello massimo di scoperte scientifiche. Siccome però [inserisci qui frase sul libero arbitrio], le forme di vita finiscono sempre per farsi male e a te tocca sempre metterci una pezza... O allargare il buco.
Azioni che tendono al buono e al salvataggio delle vite richiedono spesso di spendere dei punti di "sintesi" (praticamente la valuta degli dei), mentre quellle cattive o che tendono all'affossamento di una civiltà sono ricompensate con la stessa moneta. Il passare del tempo viene misurato in "impulsi" e ad ogni impulso saranno presentate delle scelte da fare che avranno impatto sulle popolazioni dell'universo, il tutto con un'interattività pari a quella di un librogame (chiamatemi pure boomer, ma voi giovinastri vi siete persi un'epoca a giocare a "Lupo solitario"), scandita da menù a scelta multipla ("premi 1 se hai problemi di connessione, premi 2 per parlare con un operatore, premi 3 per apocalisse globale").
Ogni tanto ci saranno eventi maggiori riguardanti il passaggio ad un livello di tecnologia superiore o un evento di particolare importanza per la vita sui pianeti, come la costruzioni di importanti progetti culturali, guerre atomiche... In generale la sopravvivenza delle specie è governata da 5 parametri:
- Scienza (che governa l'ascesa verso nuove tecnologie)
- Popolazione (e tasso di natalità, che influenzano un po' tutte le altre voci)
- Risorse (guai a voi se le finite! Se no vi tocca sentire i comizi delle varie Thunberg aliene)
- Vittime in caso di guerra (...che se proprio le state finendo le risorse, una guerrina per rimodulare la popolazione, quasi quasi...)
- Giustizia (praticamente il metro che indica il luogo in cui la civiltà si trova nello spettro che va da Cyberpunk ad un cartone di Peppa Pig)
Difficile evitare eventi brutti. Impossibile salvare tutti. Da Dio sarete costantemente messi alla prova per garantire un futuro alle varie intelligenze, ma ad estinguerle è un attimo.
Nonostante gli artwork, il gioco non presenta moltissimi lati positivi grafici per cui poter essere estasiati e ad essere sinceri abituarsi alla quantità di violetto che ci viene sparata negli occhi è difficile. Musica ed effetti sonori sono perlopiù non degni di nota e malgrado la difficoltà, questo sembra essere il classico gioco educativo che potreste regalare per natale ad un bambino che si affaccia al mondo dei giochi per PC per le prima volte ("No, Doom 10 non te lo compro perché è troppo violento. Ecco a te un gioco educativo" - quanti di voi hanno sentito questa frase quando erano piccoli, eh!? Per me il massimo del distanziamento dai suddetti tentativi di educare giocando è stato il regalo di "Actua Soccer 2" per Natale, un tremendo gioco di calcio inglese... Che a me poi neanche mai è piaciuto giocare al calcio su pc!)
I tempi di caricamento poi per un gioco del genere sono davvero ridicoli. Per dare i voti di cui sotto ho dovuto pronunciare il mantra "è in early access" continuamente per giorni, perchè vado sulla fiducia che possa migliorare. Così come l'ho giocato io non aveva neppure la funzione di salvataggio (già però annunciata dallo sviluppatore).
Insomma il giudizio è tra il "meh" e il negativo. Forse si presta ad una piattaforma come lo Switch più che il PC e sicuramente non è un titolo per cui io personalmente spenderei soldi. Ai posteri l'ardua sentenza (a meno che non finiamo prima le risorse, nel qual caso...)
5.3Voto KotaWorld.it5Grafica5Gameplay6Ottimizzazione